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Giorgetti spiega perché ha tagliato 425 milioni sulla Metro C di Roma: manca il progetto

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Giorgetti spiega perché ha tagliato 425 milioni sulla Metro C di Roma: manca il progetto

Secondo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, il taglio di 425 milioni di euro per la realizzazione della Metro C di Roma si è reso necessario perché non esiste un progetto definitivo della tratta per cui sono stati tolti i finanziamenti: “Quando le Amministrazioni mi chiedono stanziamenti, mi devono dimostrare che hanno il progetto esecutivo e che sono in grado di spendere e presentare il timing di esecuzione, allora io metto i soldi”.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato perché il governo ha deciso di tagliare 425 milioni di euro per la realizzazione delle nuove fermate della Metro C di Roma. Una decisione che, secondo il sindaco Gualtieri, non solo mette a rischio la Tratta T1 della Linea C, da piazzale Clodio alla Farnesina, ma fa anche lievitare i costi e i tempi di realizzazione della tratta T2 Venezia – Clodio.

In sostanza Giorgetti ha fatto sapere che il taglio era necessario perché non esiste ancora una progettazione definitiva dell’opera. “La logica che sta dietro le nuove regole di bilancio, piacciano o no – a me alcune sembrano assurde –  è che bisogna stanziare le risorse quando si è sicuri di realizzare le opere: aiutate il ministro dell’Economia a vincere il Nobel dell’austerità a Bruxelles. Quando le Amministrazioni mi chiedono stanziamenti, mi devono dimostrare che hanno il progetto esecutivo e che sono in grado di spendere e presentare il timing di esecuzione, allora io metto i soldi”. 

Sulla Metro C, ha proseguito il ministro in audizione in commissione Bilancio alla Camera,…

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

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Storia di Gisella in tribunale a Trevignano, con accuse di truffa e perizia sulla statua che “piange”

C’è attesa per l’esito degli esami sul sangue della statuetta di Gisella Cardia, previsto per il 4 marzo 2025. Il perito Emiliano Giardina illustrerà i risultati in un’udienza presso il Tribunale di Civitavecchia, elemento cruciale nella vicenda riguardante la Madonna di Trevignano Romano.

Sviluppi giuridici

Il caso sta per entrare in una fase decisiva, in cui si dovrà decidere tra la richiesta di archiviazione e il rinvio a giudizio nei confronti di Gisella Cardia e suo marito, Gianni. Questo arriva dopo quasi un anno dalla dichiarazione del vescovo Marco Salvi, che ha definito le apparizioni “false” con la formula “Constat de non supernaturalitate”.

Attese udienze e testimonianze

Oggi, 25 febbraio, verrà ascoltato Luigi Avella, ex fedele che ha donato 123mila euro all’associazione Madonna di Trevignano Ets, e che ha sporto diverse denunce contro i coniugi Cardia. Il termine per la deposizione dell’elaborato peritale scade il 28 febbraio, mentre il 4 marzo sarà l’udienza in cui Giardina presenterà i risultati. Secondo alcune indiscrezioni, si è ipotizzato che il sangue sulla statuetta appartenga a Gisella, ma l’avvocato Solange Marchignoli ha sottolineato la necessità di prudenza.

Prospettive future

Qualora i risultati mostrassero una traccia di DNA unica, escludendo altre fonti, il giudice potrebbe riconoscere la configurazione del reato di truffa aggravata, suggerendo che Gisella possa aver utilizzato il proprio sangue per “suggestionare” i fedeli al fine di ottenere donazioni. Le prossime settimane si preannunciano decisive per il futuro della vicenda della Madonna di Trevignano.

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Atac è oggetto di indagine da parte dell’Antitrust per ritardi e malfunzionamento di ascensori e scale mobili.

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Atac è oggetto di indagine da parte dell’Antitrust per ritardi e malfunzionamento di ascensori e scale mobili.

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria su Atac, indagando su possibili pratiche commerciali scorrette relative all’offerta di trasporto pubblico a Roma nel triennio 2021-2023. L’obiettivo è verificare il rispetto del contratto di servizio stipulato con il Comune di Roma e della Carta della qualità dei servizi.

In una nota, l’Antitrust ha evidenziato che Atac ha “sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana”, oltre a mancare nel garantire la sicurezza nelle stazioni e nel funzionamento degli impianti. In questo contesto, l’azienda “non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate” per affrontare le carenze segnalate e non ha previsto rimborsi parziali per i disagi subiti dai consumatori. Recentemente, la sede di Atac Spa è stata ispezionata dai funzionari Antitrust e dalla Guardia di Finanza.

Critiche ai Servizi di Trasporto

Secondo Mercurio viaggiatore su Twitter, il 2023 ha visto un deciso calo nei livelli di servizio di Atac, rendendolo uno degli anni peggiori per il trasporto pubblico romano degli ultimi dieci anni. Il Codacons ha commentato che l’azione dell’Antitrust “conferma le tante denunce presentate negli anni” riguardo ai disservizi, sottolineando le problematiche come scale mobili fuori uso e interruzioni del servizio.

Richieste di Riduzione Tariffe

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha affermato che “i consumatori hanno diritto ad avere un servizio che corrisponda al prezzo pagato”, suggerendo che Atac dovrebbe ridurre le tariffe come indennizzo. La situazione resta intricata, con l’istruttoria dell’Antitrust che potrebbe portare a future azioni di rivalsa per gli utenti del servizio.

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