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Il capo della banda dello spurgo, Michael Paludi: ‘Mai risolvere il problema, attappategli tutto’
Un’operazione congiunta della Polizia di Frontiera di Fiumicino e della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di un uomo accusato di aver orchestrato una rete di truffe ai danni di numerosi clienti nella capitale. La persona in questione, Michael Paludi, a capo di una società di spurgo, è attualmente detenuta, insieme ad altri dodici complici.
Il meccanismo della truffa
Il modus operandi adottato era ben strutturato: la società, pubblicizzata su Google con tariffe a partire da 99 euro, riceveva chiamate da clienti ignari dei reali intenti della banda. Gli operai, giunti sul posto, chiedevano inizialmente un anticipo di 500 euro e, a lavoro concluso, presentavano conti salatissimi che ammontavano a migliaia di euro. Tuttavia, l’intervento non risolveva il problema, bensì lo amplificava, costringendo le vittime a sborsare ingenti somme di denaro.
Un giro d’affari milionario
Stando alle indagini, il sistema ha fruttato al capo della banda guadagni stimati intorno a un milione di euro annui. Per assicurarsi una buona visibilità online, la società investiva circa 35mila euro al mese per apparire tra i primi risultati delle ricerche di Google. Queste pubblicità erano corroborate da numerose recensioni positive, che si sono rivelate essere, in gran parte, false e acquistate per ingannare ulteriormente i clienti.
Le indagini e gli arresti
Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia di un ristoratore, costretto con la forza a pagare migliaia di euro per un servizio fasullo. L’attività investigativa ha portato alla luce numerosi episodi analoghi, rivelando un’operazione su larga scala. Tra le conversazioni intercettate, una in particolare evidenza come la banda incoraggiasse pratiche fraudolente per aumentare i guadagni, con una visione di espansione continua delle loro attività illecite. Il capo della banda, insieme ai suoi complici, è ora in attesa di giudizio.
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