Cronaca
Il ‘collezionista’ Conocchia condannato a 2 anni. «Adoro ammirare i loro volti»

«Amo le immagini delle donne morte. Adoro ammirare i loro volti, ma devono essere belle e giovani». Questa l’inquietante confessione di Marco Conocchia, 53enne romano condannato a due anni e quattro mesi per ricettazione. Da oltre dieci anni si aggirava tra le lapidi del cimitero del Verano per soddisfare la sua perversione, ovvero collezionare i visi di ragazze riprodotte su fotoceramica, ma anche interi pezzi di lapidi cimiteriali. Le portava a casa per conservarle e ammirarle a discapito del dolore dei parenti delle defunte. E così ne ha collezionate centinaia, ben 358 secondo il capo d’imputazione, tutte disposte nella sua camera da letto, alcune addirittura incorniciate. Unico comune denominatore: la bellezza e la giovinezza della donna deceduta.
IL PRECEDENTE
Una vera ossessione quella di Conocchia che già nel 2014 finì imputato perché sorpreso a rubare foto tra il 2008 e il 2010. Quella volta la condanna fu di otto mesi. Eppure negli anni a seguire il 53enne non si è mai fermato, sempre alla ricerca di quella che lui considera una forte emozione. E così a maggio 2020, quando ricominciano i furti all’interno del cimitero del Verano, i carabinieri lo tengono d’occhio e lo seguono fino a casa dove trovano una nuova macabra collezione. Questa volta però mancano le prove dei furti e Conocchia, assistito dall’avvocato Daniele Bocciolini, viene giudicato colpevole di ricettazione e non di furto. Rimane così un enorme punto interrogativo: da chi può aver ottenuto queste centinaia di fotografie? Dalle più recenti a colori fino a quelle in bianco e nero. Tra queste anche l’immagine della mamma dell’attore Enrico Montesano, morta nel 1953 all’età di soli 34 anni. «Amo i cimiteri. Dopo un po’ però mi stufo e butto via le foto e vado a cercarne altre», aveva dichiarato Conocchia nel processo del 2014. Una mente difficile da penetrare e interpretare, anche se lucida e nel pieno possesso della capacità di intendere e volere, come stabilito nell’incidente probatorio. E a distanza di 10 anni qualcosa è cambiato. Conocchia ha voluto alzare l’asticella della sua perversione. Non più solo semplici fotografie rubate. Prima pezzi di lapidi poi l’attrazione sempre più morbosa lo ha portato a sottrarre le ceneri di Elena Aubry, la 26enne deceduta in un incidente in moto sull’Ostiense. Per questo Conocchia è imputato in un procedimento a parte che inizierà a maggio. L’accusa è di violazione di sepolcro, vilipendio, sottrazione, distruzione e occultamento di cadavere.
Cronaca
Totti, richiesta di archiviazione da parte della procura di Roma per omessa dichiarazione dell’Iva

La procura di Roma ha richiesto l’archiviazione dell’indagine che coinvolge Francesco Totti per omessa dichiarazione dell’Iva. Questo caso si riferisce alla presunta mancata denuncia di Iva da parte dell’ex calciatore, legata a varie attività, inclusi alcuni spot pubblicitari.
Il debito con il fisco era di alcune migliaia di euro, ma nel corso di cinque anni, tra sanzioni e interessi, sarebbe salito a circa 900mila euro. Tuttavia, al termine degli accertamenti, il pm Vincenzo Barba e il procuratore aggiunto Stefano Pesci hanno giustificato la richiesta di archiviazione dell’inchiesta, anche considerando i redditi già dichiarati e il debito saldato.
Cronaca
16enne in condizioni critiche dopo lite per 60 euro

Un grave episodio di violenza si è verificato a Frascati, dove un giovane di quasi 17 anni, Matteo, è stato accoltellato da un compagno di scuola di 14 anni, il quale, armato di un coltello da cucina di 20 centimetri, ha colpito il ragazzo al cuore durante una colluttazione. Il momento critico è arrivato dopo alcune spinte e schiaffi tra i due, culminando in un solo colpo fatale. Nonostante il giovane inizialmente non si sia reso conto della gravità della situazione, il dolore è diventato insopportabile dopo pochi istanti.
I SOCCORSI
Una dottoressa di passaggio sulla viale Annibal Caro ha giocato un ruolo cruciale nel soccorso di Matteo, riuscendo a tenerlo in vita per 15 minuti in attesa dell’ambulanza. Trasportato al policlinico romano di Tor Vergata, il giovane ha subito un arresto cardiaco e ora è in condizioni critiche. L’aggressore, poco più giovane, ha confessato di aver accoltellato Matteo e ha dichiarato di aver trovato il coltello per strada; tuttavia, gli investigatori non hanno creduto alla sua versione, poiché l’arma è stata recuperata da lui stesso nei pressi del luogo dell’aggressione. Il minore è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
LA DINAMICA
La dinamica dell’aggressione è stata ricostruita grazie ai video di sorveglianza e testimonianze. Intorno le 20.30, Matteo e i suoi amici erano sui “Vialoni” quando l’aggressore, insieme alla fidanzata, lo ha chiamato. Dopo un breve scambio di parole, è iniziata la colluttazione. Durante il confronto, il 14enne ha estratto il coltello e colpito Matteo, provocandogli danni gravissimi. Segue la fuga dell’aggressore, che abbandona il coltello e si rifugia a casa della fidanzata, non coinvolta nell’accaduto. Il ragazzo è stato rintracciato e arrestato poche ore dopo l’aggressione.
Le famiglie dei due minorenni stanno vivendo un momento di sgomento, denunciando la mancanza di attenzione da parte delle istituzioni verso i luoghi di ritrovo giovanile, evidenziando come tali eventi possano essere il risultato di comportamenti deviati. La comunità è in apprensione, mentre Matteo continua la sua lotta per la vita e attorno a lui crescono le speranze e le preghiere dei famigliari.
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