Cronaca
Il festival Libridine nasce per dare voce alle periferie attraverso i libri.
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L’iniziativa Libridine trasforma Roma in un festival letterario diffuso
Le librerie, presidi culturali e non semplici negozi, sono al centro del messaggio lanciato dagli organizzatori di Libridine. Questo nuovo evento letterario, promosso dalla Camera di Commercio di Roma insieme ad associazioni di categoria del settore editoriale, si svolgerà dal 22 al 24 novembre e coinvolgerà piccole librerie della Capitale. L’iniziativa si espanderà anche verso le periferie come Centocelle e Tor Bella Monaca, toccando pure le realtà di provincia fino ai Castelli romani.
“Roma è una città di buona lettura, ma si può fare ancora molto per diffondere questa attività”, afferma il presidente della Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti. Le adesioni al festival sono numerose, coinvolgendo esercizi commerciali solitamente in secondo piano rispetto alle grandi fiere del libro. Il bando di iscrizione rimarrà aperto fino al 15 novembre.
I DATI
L’evento rappresenta una risposta alle difficoltà del settore, accentuate dalla crisi pandemica e dalla crescita dell’e-commerce. Tra il 2007 e il 2017, infatti, nella Capitale hanno chiuso 223 su 414 punti vendita specializzati in libri, secondo Confcommercio. “Il centro è ormai modellato per i turisti, danneggiando le piccole imprese e le librerie indipendenti”, commenta Tiziana Barone di CNA comunicazione e terziario avanzato Roma, sottolineando il trasferimento di molte librerie nelle periferie dove vivono i residenti.
Obiettivo di Libridine è avvicinare le librerie ai cittadini, come ricorda Guido Ciarla, presidente Sil di Roma e Lazio: “Vogliamo creare un ponte tra chi scrive e chi legge. Il festival darà voce agli scrittori”, con particolare attenzione ai giovani, “per creare i lettori del futuro”. Sarà anche un appello per tutelare i diritti di librai ed editori, minacciati dall’influenza crescente di piattaforme come Amazon nel mercato culturale. Enrico Iacometti, presidente di Federlazio industria culturale, sottolinea: “Le librerie devono evitare che siano gli algoritmi a scegliere il libro per i lettori”.
Libridine si presenta con grande ambizione e aspettative per il suo debutto, con l’auspicio di Ilaria Milana, presidente di Ali Confcommercio Roma, che diventi un appuntamento fisso per tutti i romani.
Info: www.festivaldellelibrerie.it
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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