Cronaca
Il Governo ne parlerà con il sindaco Gualtieri
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Una proposta di moratoria sugli sfratti per le famiglie più vulnerabili di Roma è stata avanzata dal cardinale Baldo Reina in vista del Giubileo. L’iniziativa, «da affrontare naturalmente con tutte le cautele giuridiche», ha trovato il sostegno del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il quale si è impegnato a presentare la richiesta al Governo Meloni. Gualtieri ha dichiarato: «Accolgo questo appello e lo faccio mio. Mi farò portavoce nei confronti del Governo perché penso sia giusto che nell’Anno Santo si vari una moratoria straordinaria sugli sfratti come è stato fatto durante il Covid». Anche Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha espresso supporto alla proposta, assicurando che la sosterrà nel prossimo tavolo di lavoro sulla sospensione degli sfratti per morosità incolpevole. Tuttavia, Rocca ha sottolineato la necessità di distinguere tra chi è in difficoltà e le occupazioni illegali legate alla criminalità.
Poveri
Dal recente rapporto Caritas sono emersi dati preoccupanti riguardo all’emergenza abitativa a Roma. Nel 2022 ci sono state quasi 30.000 richieste di contributi per l’affitto, mentre nel 2023 sono state emesse 3.528 ordinanze di sfratto, molte delle quali per morosità incolpevole. Attualmente, 18.608 famiglie sono in attesa di un alloggio popolare e circa 1.500 persone vivono in residence forniti da Roma Capitale. Inoltre, le autorità locali hanno censito circa 350 situazioni di emergenza abitativa temporanea nella città.
Homeless
Durante la preparazione per il Giubileo, il sindaco Gualtieri ha ribadito l’impegno nell’allestimento di quattro tensostrutture per accogliere i poveri, criticando la mancanza di politiche nazionali di sostegno alla casa. Ha anche osservato che Roma dispone solo del 7% di edilizia popolare, contro il 60% di città come Barcellona. Nonostante la riduzione del supporto governativo agli affitti, Gualtieri ha sottolineato la necessità di politiche pubbliche per facilitare l’accesso all’alloggio.
B&B
Gualtieri ha anche affrontato la questione degli affitti brevi, suggerendo la necessità di controllare questo settore per mantenere il tessuto urbano vivibile per i residenti. Ha sottolineato che, se non governati, gli affitti brevi potrebbero svuotare i centri storici delle città, danneggiando l’autenticità e l’attrattiva di queste aree.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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