Attualità
Il ministro Valditara sulla sospensione di Raimo dall’insegnamento: “Non mi occupo di queste cose”
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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha commentato il provvedimento disciplinare a Christian Raimo: “Non mi occupo di queste cose, è un problema dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio”.
Christian Raimo e Giuseppe Valditara
“Non mi occupo di queste cose, è un problema dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio”. Sono le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ai giornalisti. Al termine dell’incontro con i vertici di Confindustria Ceramica a Sassuolo in provincia di Modena gli hanno chiesto un commento sulla sospensione dall’insegnamento e decurtazione del 50 per cento dello stipendio a Christian Raimo, docente del Liceo Archimede di Roma e scrittore.
“Ho un milione e 200mila dipendenti – ha dichiarato il ministro Valditara – figuriamoci se mi devo occupare di tutti i procedimenti disciplinari che sono tanti”. Il commento di Raimo su Valditara ha diviso la politica, tra chi si è schierato dalla sua parte difendendo il diritto alla libertà di espressione del pensiero e chi invece lo ha criticato, per aver insultato un ministro del Governo italiano. In protesta gli studenti e le studentesse del liceo Archimede di Roma, si sono mobilitati chiedendo che il loro professore torni subito in classe.
Raimo: “Sono sconcertato, provvedimento molto grave”
Raimo dopo la notizia del provvedimento disciplinare, con la sospensione dall’insegnamento e della decurtazione dello stipendio al 50 per cento per delle frasi dette contro il ministro Valditara, si è definito…
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.
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Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
Attualità
Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl
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Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.
Dettagli della vicenda
Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.
Le conseguenze legali
Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.
Indagine della Corte dei Conti
Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.
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