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Il pagamento col pos viene rifiutato dal tassista, il video diventa virale: “Preleva o fai come te pare, magno uguale”

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Il pagamento col pos viene rifiutato dal tassista, il video diventa virale: “Preleva o fai come te pare, magno uguale”

Un video virale su TikTok ha sollevato una discussione sulla modalità di pagamento accettata dai tassisti. Un tassista romano, ripreso dalla content creator Patrizia Falcone, conosciuta sui social come "Quello che le donn3", dichiara in maniera esplicita che non accetta pagamenti con carta, chiedendo invece il pagamento in contanti. Il video, pubblicato su TikTok, ha rapidamente guadagnato quasi 780 visualizzazioni in poco più di un giorno.

La risposta del tassista

Nel video, della durata di meno di un minuto, si vede il tassista che interviene con un tono deciso, affermando che nel suo taxi si paga solo in contanti, a prescindere dalla richiesta della cliente di utilizzare il POS. "Non funziona così, non è lei che decide a casa mia", risponde il tassista, facendo notare che i costi del taxi, come benzina e assicurazione, sono a suo carico. Nell’accesa conversazione, il tassista propone l’uso di Uber in alternativa, se la cliente desidera pagare con carta.

Le reazioni del pubblico

Il video ha polarizzato le opinioni degli utenti. Alcuni sostengono la posizione del tassista, lamentando le commissioni bancarie associate ai pagamenti con carta. Altri, al contrario, suggeriscono di denunciare simili comportamenti, sostenendo che qualsiasi servizio dovrebbe accettare pagamenti elettronici. Nei commenti si trovano opinioni contrastanti, riflettendo un dibattito tutt’ora aperto tra clienti e fornitori di servizi sulle modalità di pagamento accettabili.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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