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Cronaca

La gara di solidarietà scatta.

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La gara di solidarietà scatta.

‘Zia Sara’ tra le tante voci del volontariato a Roma

A Roma, l’attenzione verso l’affido familiare è in crescente aumento. Sara è uno dei volti di questa realtà: ha scelto di dedicare il suo tempo a supportare un bambino e una famiglia in difficoltà, diventando così "zia Sara". Iniziative come questa registrano un significativo interesse, con oltre 400 cittadini che l’anno passato hanno deciso di accogliere un minore senza legami di sangue. Tuttavia, alcune situazioni richiedono solo un aiuto temporaneo, come accompagnare i bambini dalla casa famiglia a scuola.

LA CAMPAGNA

Il Campidoglio è alla ricerca di nuove famiglie disponibili ad accogliere. Con l’obiettivo di promuovere l’affido familiare, le iniziative mirano a sensibilizzare la cittadinanza. Sono stati 441 i minori affidati nel 2023, ma molti altri, ben 1.727, avrebbero bisogno di una famiglia temporanea. Il Campidoglio ha lanciato un appello, confermando la necessità di ulteriori partecipazioni. Per candidarsi, è disponibile un numero verde operativo dal lunedì al venerdì e un contatto email per ricevere segnalazioni.

COSA SERVE

Per procedere con un affido, è essenziale rilevare un grave disagio nella vita del minore. La decisione viene presa dall’autorità giudiziaria, su indicazione di forze dell’ordine, scuole e ospedali. Recentemente, un seminario ha coinvolto le case famiglia di Roma, organizzato dal Protettorato San Giuseppe. L’iniziativa mira a ricucire i legami familiari e riportare i minori nelle loro abitazioni tradendo l’idea che le case famiglia siano solo luoghi di divisione. Secondo Elda Melaragno, presidente dell’istituto, il lavoro svolto punta a sostenere le famiglie in difficoltà, permettendo spesso ai bambini di tornare più forti e consapevoli nelle loro case.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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