Attualità
La gestione dell’ordine pubblico innesca lo scontro tra collettivi e destra alla Sapienza, nuove tensioni

Tensioni alla Sapienza: studenti contrapposti sotto sorveglianza
All’Università La Sapienza di Roma, tensioni tra studenti di diversa affiliazione hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Circa quaranta studenti di Azione Universitaria si sono ritrovati faccia a faccia con duecento studenti dei collettivi, in una giornata segnata da contrasti e scambi di oggetti.
Il confronto tra studenti
Le tensioni si sono acuite quando membri della Digos hanno scortato i ragazzi di Azione Universitaria all’uscita, transitando vicino ai collettivi studenteschi. Questa manovra ha alimentato ulteriori contrasti, sfociati in lanci di oggetti e offese reciproche tra i gruppi contrapposti. Secondo quanto riportato dall’AdnKronos, i disordini sono avvenuti in prossimità della facoltà di Farmacologia dell’ateneo.
La dinamica degli eventi
Gli studenti di destra, intenti a lasciare il campus, si sono trovati bloccati e hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine per facilitare la loro uscita. In risposta, la polizia ha formato un corridoio di transito tra i due gruppi, generando tensioni ulteriori. Attualmente, i collettivi rimangono all’interno della città universitaria, mentre i sostenitori di Azione Universitaria sono stati accompagnati fuori dal perimetro.
L’episodio ricostruito da Francesco Todde, rappresentante di Gioventù Nazionale a Roma, ha sottolineato come la situazione politicamente tesa all’interno dell’università sia degenerata durante attività di campagna elettorale. Todde ha espresso preoccupazione per la libertà di espressione politica all’interno del campus e ha sollecitato una risoluzione pacifica del conflitto tra le fazioni studentesche.
L’evolversi di queste tensioni mette in luce le sfide della gestione dell’ordine pubblico all’interno di uno dei più grandi atenei italiani.
Attualità
Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

Momenti di paura a Monteverde lunedì 17 febbraio 2025, quando una donna di 73 anni è stata aggredita da un cane al guinzaglio. Il figlio della vittima, Emiliano, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il padrone è scappato via senza prestare soccorso”.
La dinamica dell’incidente
La donna, di nome Patrizia, stava passeggiando con un’amica in via Fonteiana, all’altezza del civico 111, vicino all’istituto Federico Caffè, quando il cane si è avvicinato e l’ha azzannata alla mano, provocandole una ferita che ha iniziato a sanguinare copiosamente. “Mi ha chiamato l’amica che si trovava con lei per dirmi che mia madre era stata azzannata mentre passeggiavano insieme,” ha raccontato Emiliano. Il padrone del cane, dopo aver assicurato che avrebbe chiamato aiuto, ha abbandonato la scena.
L’intervento dei passanti
La situazione ha attirato l’attenzione di alcuni passanti, incluso un giovane che ha attraversato la strada per soccorrere Patrizia. “La ferita alla mano continuava a perdere davvero molto sangue,” ha affermato Emiliano. Mentre il giovane prestava aiuto, il padrone del cane è fuggito. “Il ragazzo che ha soccorso mia madre mi ha detto che dovrebbe trattarsi di una persona che vive nella zona,” ha aggiunto.
Condizioni di Patrizia e denuncia
Dopo l’incidente, il giovane ha fornito una prima fasciatura e ha chiamato i soccorsi: Patrizia è stata portata in ospedale per ricevere cure. Emiliano ha confermato che “ora mia madre sta meglio,” specificando che non ha subito danni ai tendini o alle ossa, ma potrebbe necessitare di un intervento chirurgico per ricostruire la pelle. È stata presentata denuncia contro ignoti, inclusa quella per omissione di soccorso.
Attualità
Arresto di un ricercato internazionale a Roma per il traffico di merce contraffatta dalla Cina alla Colombia

I poliziotti hanno intercettato e arrestato a Roma un 35enne ricercato a livello internazionale per un mandato di arresto con estradizione negli Stati Uniti. Il soggetto, di origini colombiane, era parte di una rete di riciclaggio e traffico di droga e ora si trova nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
La rete di riciclatori di denaro
Il trentacinquenne ha fatto parte, per dieci anni, di una rete di riciclatori di denaro e trafficanti di droga guidata da cittadini colombiani con sede a Guangzhou, in Cina. Era direttore generale di una compagnia di navigazione internazionale, coinvolta nel traffico di merce contraffatta. Tra agosto e dicembre 2011, le autorità colombiane hanno sequestrato ventidue container contenenti articoli vari, per un valore complessivo di oltre 54 milioni di dollari.
Intercettato grazie a un sistema di allerta
Le forze dell’ordine internazionali erano sulle tracce del ricercato da anni. Gli agenti del Commissariato Viminale lo hanno identificato grazie al sistema alert “alloggiati”, attivato in un hotel di Roma. Durante un controllo, in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno verificato l’esistenza di un mandato di arresto provvisorio emesso nel febbraio 2016 dalle autorità statunitensi per il reato di riciclaggio. Negli Stati Uniti, tali reati possono portare a una condanna fino a vent’anni di reclusione.
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