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Cronaca

La nuova passerella per ammirare da vicino la Fontana di Trevi (con la mini-vasca per il lancio delle monetine) viene presentata.

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La nuova passerella per ammirare da vicino la Fontana di Trevi (con la mini-vasca per il lancio delle monetine) viene presentata.

Visita Straordinaria alla Fontana di Trevi

Da domani, turisti e cittadini di Roma avranno l’opportunità unica di attraversare una passerella sopraelevata intorno alla Fontana di Trevi. Questo percorso temporaneo è stato appositamente progettato per consentire ai visitatori di ammirare l’iconico monumento durante i lavori di manutenzione straordinaria che termineranno prima dell’inizio del Giubileo. La passerella si trova a quattro metri di altezza, consentendo una visuale ravvicinata del gruppo scultoreo e riducendo la distanza osservabile a soli tre metri nei punti più stretti.

Una Visita Inclusiva

La passerella, aperta tutti i giorni dalle 9 alle 21, con eccezioni il lunedì e il venerdì per la raccolta delle monetine, sarà accessibile anche alle persone con disabilità grazie a un design inclusivo con doppia altezza dei corrimani pensati per bambini e disabili. L’accesso sarà possibile da via della Stamperia e offrirà una vista inedita sul lato opposto della fontana, verso via delle Muratte, con una capacità massima di 130 persone alla volta.

Lavori di Restauro

Questi interventi di restauro, in programma dieci anni dopo l’ultimo restauro del 2015, fanno parte del progetto Caput Mundi del Pnrr e sono coordinati da esperti del settore. Le operazioni comprendono la pulizia profonda del travertino, la rimozione di microrganismi dannosi come alghe e funghi, oltre alla rimozione delle croste provocate dall’inquinamento e dal contatto con le monetine. Il pubblico avrà la possibilità di osservare il restauro come in un cantiere didattico, apprezzando la delicatezza di queste operazioni. I lavori si concluderanno in tempo per il Giubileo, quando la fontana tornerà al suo splendore originale.

Monete per il Futuro

Per mantenere viva la tradizione del lancio della moneta, una piccola vasca è stata allestita davanti alla fontana. Le monete raccolte continueranno a finanziare progetti sociali, garantendo che ogni desiderio espresso contribuisca a un futuro migliore.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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