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La risposta del bar Rosati di Roma dove 2 tramezzini e 2 spremute costano 52 euro: “Il posto giustifica i prezzi”

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La risposta del bar Rosati di Roma dove 2 tramezzini e 2 spremute costano 52 euro: “Il posto giustifica i prezzi”

Storicità e Prezzi: La Controversia del Bar Rosati

Il celebre bar Rosati, situato nell’iconica Piazza del Popolo a Roma, è al centro di una discussa segnalazione riguardante i prezzi applicati. Recentemente, una cliente ha riportato l’esperienza di un conto di 52,36 euro per due tramezzini e due spremute. La direttrice del locale ha fornito spiegazioni a Fanpage.it, chiarendo le motivazioni dietro tali tariffe.

Lo scontrino del bar Rosati di Piazza del Popolo

Storicità e Posizione

Il bar Rosati vanta oltre un secolo di storia nel cuore della capitale, un fattore che, insieme alla prestigiosa posizione, contribuisce a determinare i prezzi. “Siamo nel centro di Roma – spiega la direttrice, presente nel locale da trentasei anni – e i nostri menù sono visibili all’esterno e all’interno del locale, offrendo ai clienti la possibilità di scegliere consapevolmente.” La posizione privilegiata è solo una delle componenti che influiscono sui costi.

Costo e Qualità

Secondo quanto dichiarato dalla direttrice, i prezzi non riguardano unicamente l’affitto e gli stipendi, ma coprono anche le spese necessarie per mantenere un alto standard qualitativo dei prodotti offerti. “Offriamo ai nostri clienti il massimo della qualità,” afferma, sottolineando come i costi siano uniformi per clientela locale e turistica.

Un Conto “Salato”

La segnalazione a Fanpage.it arriva da Paola, in visita al bar con suo figlio. Il conto riportato include due tramezzini al prosciutto e formaggio, a 10 euro l’uno, e due spremute, a 12 euro ciascuna, cui si aggiungono 8,36 euro di servizio. “Non avevamo tovagliette, solo due tovagliolini di carta,” racconta Paola, perplessa dal servizio. La risposta del bar rimarca l’importanza dell’informazione sui prezzi prima di consumare.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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