Cronaca
La romana Virginia La Torre è tra i primi 10 sommelier d’Italia. Chi è?

Una sommelier romana tra i migliori d’Italia
Una romana è stata premiata come ambasciatrice delle eccellenze vinicole del Lazio, portando in alto il nome della regione nel concorso per il miglior sommelier d’Italia 2024. Virginia La Torre di Ais Lazio è riuscita a distinguersi tra le migliori etichette vinicole durante l’evento tenutosi alla Leopolda di Firenze, in occasione della presentazione della Guida Vitae 2025.
Virginia è riuscita a classificarsi tra i primi dieci migliori sommelier italiani, stabilendo un notevole record come unica donna a rappresentare Ais Lazio nella finale nazionale. “Ho deciso di iscrivermi a un corso da sommelier nel 2020 per curiosità, non ero appassionata di vino, ma questo mondo mi ha affascinato”, ha dichiarato. Nonostante l’inizio insolito, il suo amore per il vino è cresciuto rapidamente, portandola a partecipare a competizioni importanti e a emergere come una sommelier di talento.
Innovazioni e sogni
Il successo a Firenze rappresenta un traguardo che proietta Virginia La Torre tra i degustatori d’élite d’Italia. “È stata una grande soddisfazione essere tra i dieci finalisti. Spero di promuovere un bere di qualità nel rispetto delle nostre tradizioni”, ha spiegato. Oltre a completare un master da degustatore, Virginia sta ultimando un corso di tecniche di vinificazione e ha molti sogni per il futuro, tra cui diventare relatore presso Ais o lavorare direttamente in cantina.
Eventi di rilievo a Firenze
Oltre ai meriti di Virginia, anche i vini del Lazio si sono distinti durante l’evento di Firenze, ottenendo premi significativi al contest Tastevin Ais. In particolare, sono state premiate 42 etichette della regione, suddivise in varie categorie di eccellenza. Questo successo rappresenta un riconoscimento importante per le produzioni vinicole del Lazio, sancendo la qualità e la valorizzazione del territorio.
Cronaca
“Devo farle pagare”: in aula gli audio scioccanti dell’assassino di Manuela Petrangeli

RivelazioniChocInAula I messaggi agghiaccianti e i vocali WhatsApp che hanno preceduto un brutale femminicidio stanno emergendo in tribunale, e non crederai a cosa si nasconde dietro questa storia di rabbia e vendetta! #FemminicidioRoma
I Vocali che Gelano il Sangue
In un’aula di tribunale a Roma, durante il processo contro Gianluca Molinaro, sono stati riprodotti audio WhatsApp che lasciano senza fiato. Frasi come “Mi sta portando all’estremo” e “maledetta, gliela devo fare pagare” riecheggiano come un sinistro presagio, rivelando l’escalation di tensione che ha culminato in un omicidio per le strade della città. Questi vocali, ascoltati per la prima volta in pubblico, stanno catturando l’attenzione per la loro intensità cruda e inaspettata.
Gli Scambi di Messaggi tra Ex Compagni
Tra i messaggi esaminati dai giudici, emergono accuse velenose che dipingono un quadro di manipolazione e disperazione. Molinaro scriveva alla sua ex compagna Manuela Petrangeli, definendola “una bugiarda patologica” e accusandola di influenzare il loro figlio. Petrangeli rispondeva con parole di esasperazione: “mi stai portando all’esasperazione”. Questi scambi, ora al centro del dibattimento, sollevano interrogativi su come una relazione possa degenerare in tragedia, attirando l’interesse di chi segue casi di violenza domestica.Le Accuse che Inchiodano l’Imputato
Molinaro è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, stalking e detenzione abusiva di un fucile a canne mozze. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, ha portato alla luce prove schiaccianti, inclusa la sua confessione dopo il fatto: “L’ho uccisa. Speriamo che l’ho presa bene”. Dopo aver sparato a Petrangeli, madre del loro figlio, l’uomo si è costituito in una caserma dei carabinieri, alimentando curiosità su cosa lo abbia spinto a un gesto così estremo.
Cronaca
Le riflessioni di Papa Francesco sul ruolo dei nonni nel futuro di un popolo

PapaFrancesco #Anziani Hai mai scoperto come un uomo “venuto dalla fine del mondo” ha cambiato per sempre il nostro modo di vedere gli anziani, lasciando un’eredità che ti farà riflettere?
Il valore degli anziani
La scomparsa di Papa Francesco ha lasciato un vuoto incolmabile, ma il suo messaggio sulla fragilità e la forza degli anziani continua a risuonare con forza. Come ha spesso ricordato la Garante di Roma Capitale, l’avvocato Laila Perciballi, il Papa sottolineava che un popolo che non onora i suoi anziani perde le sue radici e il suo futuro. Le sue parole ci invitano a chiederci: e se ignorassimo questa saggezza, cosa rimarrebbe della nostra umanità?
La gratitudine come dovere sociale
Papa Francesco non si limitava a parole: predicava la gentilezza e la tenerezza verso gli anziani, definendoli come la vera essenza di una società. Immagina un mondo in cui le generazioni si uniscono, con i giovani che attingono alla saggezza degli anziani per affrontare le sfide quotidiane. Lui ammoniva: “Fa bene agli anziani comunicare la saggezza ai giovani; e fa bene ai giovani raccoglierla”. Ma cosa succederebbe se questa connessione si spezzasse, lasciando spazio solo a solitudine e indifferenza?Un impegno da portare avanti
Ora, più che mai, il suo insegnamento ci spinge a sostenere i diritti degli anziani, riconoscendo in loro una benedizione per tutti. Con la sua eredità, ci chiediamo: sei pronto a far parte di questo cambiamento che potrebbe trasformare la società? La Garante di Roma Capitale promette di proseguire su questa strada, ispirata dalla centralità che Papa Francesco dava alla fragilità umana.
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