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La visita medica al cuore viene rimandata a data da destinarsi dopo due anni di attesa, perché il dottore va in ferie

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La visita medica al cuore viene rimandata a data da destinarsi dopo due anni di attesa, perché il dottore va in ferie

Un uomo di 75 anni di Frosinone ha visto la sua attesa di due anni per una visita medica infrangersi quando è stata annullata pochi giorni prima della data prevista. La causa dell’annullamento sarebbe la mancanza di un sostituto per il medico, attualmente in ferie.

Annullamento a sorpresa di una visita cardiologica

L’uomo, ex dipendente della Asl di Frosinone e affetto da cardiopatia, aveva optato per il servizio pubblico, prenotando l’ecocardiogramma tramite il Cup presso il Distretto D di Cassino. La visita era stata fissata per dicembre 2024, ma è stata poi annullata, lasciando l’uomo senza una nuova data. Secondo quanto riportato dal settantaseienne, la causa sarebbe l’assenza di un medico sostituto durante le ferie dell’attuale specialista.

Ripercussioni e reazioni

Il settantaseienne ha manifestato la sua frustrazione per la situazione, dichiarando di sentirsi sfiduciato nei confronti del sistema sanitario pubblico. “Non opterò mai per il privato perché il diritto alla salute è costituzionalmente garantito”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un accesso equo alle cure sanitarie per tutti i cittadini. Nonostante i disagi, l’uomo sta considerando di presentare un esposto in procura, non contro i medici, ma per evidenziare le carenze del sistema di prenotazione delle visite mediche.

L’episodio sottolinea le difficoltà che alcuni cittadini possono incontrare nel ricevere assistenza medica tempestiva attraverso il servizio sanitario pubblico, nonostante le lunghe attese. La mancanza di personale e l’organizzazione delle sostituzioni sono aspetti che potrebbero avere un impatto significativo sull’accesso alle cure.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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