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Le scuole “sottozero” tra elementari e asili sono 40

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Le scuole “sottozero” tra elementari e asili sono 40

Tute pesanti, felpe imbottite e calzini caldi. Da giorni nelle scuole di Roma si va in classe in abbigliamento da montagna. L’unica soluzione, per affrontare le tante ore senza riscaldamento. Sono ancora 40, infatti, gli impianti non funzionanti di asili, materne ed elementari comunali. Dopo il vertice di lunedì in Campidoglio con le società che hanno in gestione le 1400 scuole del Comune di Roma, non è ancora rientrata l’emergenza freddo nelle aule. Ad oggi è stato risolto solo il 30% dei casi più gravi segnalati a inizio settimana. I municipi più in difficoltà sono il IV, V, e poi XIV e XV. Ma le problematiche sono a macchia di leopardo. «Con l’arrivo del freddo ci siamo ritrovati in una situazione drammatica – spiega Marcello Morlacchi, vicepresidente del VII municipio – ora la situazione è in via di risoluzione, ma ancora diverse scuole sono senza riscaldamento. Lo scorso fine settimana abbiamo fatto un grande sforzo per permettere ai tecnici di intervenire anche nelle scuole chiuse di sabato e domenica. Ma tutt’ora gli impianti non sono ripartiti in tutti i plessi».

Il Campidoglio

Il Campidoglio continua a monitorare la situazione e si dice pronto a intervenire per chiedere i danni al gestore che ha vinto l’appalto, cambiato proprio quest’anno. «Continuiamo a seguire l’andamento degli interventi – spiega Ornella Segnalini, assessora ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture – Diverse problematiche sono state risolte e restiamo confidenti nella più rapida soluzione, soprattutto per i giovanissimi utenti. Fermo restando che intendiamo osservare tutte le disposizioni contrattuali a tutela dell’Amministrazione e della sua immagine». Sul fronte delle società vincitrici dell’appalto, Segnalini aggiunge: «Abbiamo inoltre trasmesso ad Engie e a tutta la Rti una nota nella quale calcoliamo le penali per i giorni di disservizio che dal 18 novembre, cioè in soli 7 giorni lavorativi, ammontano complessivamente a 883mila euro, circa l’8 per cento dell’importo annuo dell’intero appalto da 68,5 milioni per 6 anni».

Intanto il Comune è intervenuto per estendere, a partire da domani, l’orario di accensione degli impianti, non solo nelle scuole dove i disservizi sono appena stati risolti, ma in tutte quelle della città. I riscaldamenti verranno quindi accesi a partire dalle 8 e fino alle 16 (non più fino alle 14), in tutte le scuole e gli asili di Roma. L’ordine di servizio riguarda anche biblioteche, canili, musei, uffici e poi case di riposo, centri anziani e cliniche.

Anche nelle scuole dove gli impianti erano partiti, infatti, genitori e insegnanti lamentavano aule fredde già a partire dalla metà del pomeriggio. A subire gli effetti più problematici sono quindi i bambini, ma anche per gli alunni più grandi di medie e superiori, ci sono stati disagi.

Gli Istituti

«Abbiamo avuto problemi di riscaldamento importanti», racconta Carla Deiana, dirigente scolastica dell’istituto Vittorio Gassman di Roma. Ieri la preside è stata costretta a chiudere il plesso centrale proprio perché l’impianto di riscaldamento non è mai partito. «Siamo costretti a sperare in giornate più tiepide, altrimenti con temperature rigide non sappiamo come fare. Navighiamo a vista. E la cosa che più mi preoccupa è che la ditta, più volte contattata, non è intervenuta». Le scuole superiori di Roma, però, sono di competenza di Città Metropolitana, che ieri in una nota ha precisato di essere «intervenuta con tempestività per risolvere i guasti». Secondo il delegato all’edilizia scolastica Daniele Parrucci, «nel corso dell’ultima settimana ci sono stati disservizi parziali in 40 istituti, tutti risolti entro le 24 ore».

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