Attualità
Leonardo Lamma morto a Corso Francia, respinta l’archiviazione: “Chiarire perché è stato tolto il dosso”
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Respinta per la terza volta l’archiviazione per la morte di Leonardo Lamma: “Occorre chiarezza sul dosso a corso Francia: perché è stato rimosso proprio quella sera?”, si chiedono dalla Procura.
A sinistra la foto della strada prima dei lavori effettuati la sera dopo l’incidente in cui ha perso la vita Leonardo Lamma.
Perché è stato immediatamente eliminato il dosso a corso Francia dell’incidente in cui ha perso la vita Leonardo Lamma? È a questa domanda che la Procura di Roma vuole cercare di trovare una risposta. Per questo, per la terza volta, sollecitata dalla gip, ha respinto la richiesta di archiviazione. Ciò che deve essere chiarito adesso è perché alle 23.30 di quel tragico 7 aprile 2022, a sei ore dall’incidente che ha provocato la morte di Leonardo Lamma, è stato eliminato il dosso che avrebbe fatto slittare il suo scooter fino a farlo schiantare contro lo spartitraffico.
Chiesto, inoltre, dalla gip l’allontanamento del consulente tecnico, ex collega degli agenti della polizia locale che hanno guidato i rilievi dell’incidente.
L’incidente e i lavori nella notte
Secondo quanto dichiarato dagli indagati, dirigenti di Acea, l’asfaltatura di quel tratto di strada era programmato, come confermato anche dagli operai, da almeno sei giorni. Ma per la gip non ci sono giustificazioni: quei lavori, anche se programmati, non sarebbero dovuti avvenire per consentire di analizzare i luoghi al momento del sinistro. Del dosso, infatti, esistono solo alcune foto scattate dai passanti o dai genitori di Leonardo a…
Attualità
Inizia il processo per l’avvocato accusato di aver rubato mezzo milione di euro a Paolo Calissano
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È iniziato il processo relativo alla morte di Paolo Calissano, l’attore genovese deceduto a Roma il 29 dicembre 2021. A essere imputato è l’avvocato Matteo Minna, storico amministratore di sostegno di Calissano, accusato di peculato, circonvenzione di incapace e falso. L’accusa sostiene che Minna abbia sottratto alla vittima circa mezzo milione di euro approfittando della sua vulnerabilità. Il fratello di Calissano, Roberto, ha sporto denuncia dopo aver notato anomalie nei conti e nei bonifici dell’attore.
Il ruolo dell’avvocato Minna
Il fratello di Paolo Calissano ha descritto la situazione come un “duplice dolore, perché ci fidavamo di lui”. Minna e Calissano si conoscevano da tredici anni, durante i quali l’avvocato ha gestito le finanze dell’attore. Dall’inizio del procedimento, Minna si trova agli arresti domiciliari e sono emerse circa 143 operazioni irregolari effettuate nell’arco di tredici anni. Nell’ultimo periodo della sua vita, Paolo Calissano era in uno stato di fragilità, afflitto da depressione e debiti.
Altre presunte vittime e sequestro di beni
Oltre a Calissano, Minna sarebbe accusato di aver ingannato altre persone, sottraendo denaro in modo “spregiudicato”. Per queste motivazioni, è stato disposto un sequestro di beni per un valore di 800mila euro nei suoi confronti.
Attualità
Perizia sui telefonini di Camilla Sanvoisin: la verità negli ultimi messaggi con il fidanzato riguardo alla sua morte
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La Procura della Repubblica di Roma ha avviato una perizia sugli smartphone di Camilla Sanvoisin e del fidanzato Giacomo Celluprica, nella speranza di ottenere informazioni rilevanti sui messaggi scambiati, per ricostruire le ultime ore di vita della giovane, trovata morta nella sua abitazione il mattino di venerdì 13 febbraio. Gli esiti della perizia sono attesi entro un mese, mentre l’indagine prosegue per stabilire le cause della morte, che è attualmente considerata come conseguenza di un altro reato.
Dettagli sulla sera della morte
Il fidanzato di Camilla ha riferito agli inquirenti che entrambi avrebbero assunto eroina la sera prima del tragico evento. Ha raccontato di essersi addormentato dopo aver consumato la sostanza e di essersi svegliato senza rendersi conto che Camilla non respirava più, portandolo a contattare i soccorsi. Nella loro abitazione è stato trovato del metadone.
Testimonianze e sviluppi delle indagini
La proprietaria del consorzio in cui viveva la coppia ha dichiarato che una collaboratrice domestica avrebbe notato che Camilla stava male già nel pomeriggio, prima dell’assunzione della sostanza. Inoltre, grazie ai tabulati telefonici, è stato rintracciato un presunto spacciatore che avrebbe venduto droga al fidanzato, risiedente a Tor Bella Monaca. Le indagini continueranno con gli esami istologici e tossicologici sulla salma di Camilla, per individuare con precisione le cause dell’arresto cardiaco che ha portato alla sua morte.
Senza segni di violenza
I primi accertamenti non hanno rivelato segni di violenza né fori da iniezione. Tra le ipotesi formulate, si sospetta che l’eroina potesse essere stata contaminata con benzodiazepine o fentanyl. Le indagini sono ancora in corso e restano in attesa dei risultati degli esami.
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