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Leonardo Lamma morto a Corso Francia, respinta l’archiviazione: “Chiarire perché è stato tolto il dosso”

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Leonardo Lamma morto a Corso Francia, respinta l’archiviazione: “Chiarire perché è stato tolto il dosso”

Respinta per la terza volta l’archiviazione per la morte di Leonardo Lamma: “Occorre chiarezza sul dosso a corso Francia: perché è stato rimosso proprio quella sera?”, si chiedono dalla Procura.

A sinistra la foto della strada prima dei lavori effettuati la sera dopo l’incidente in cui ha perso la vita Leonardo Lamma.

Perché è stato immediatamente eliminato il dosso a corso Francia dell’incidente in cui ha perso la vita Leonardo Lamma? È a questa domanda che la Procura di Roma vuole cercare di trovare una risposta. Per questo, per la terza volta, sollecitata dalla gip, ha respinto la richiesta di archiviazione. Ciò che deve essere chiarito adesso è perché alle 23.30 di quel tragico 7 aprile 2022, a sei ore dall’incidente che ha provocato la morte di Leonardo Lamma, è stato eliminato il dosso che avrebbe fatto slittare il suo scooter fino a farlo schiantare contro lo spartitraffico.

Chiesto, inoltre, dalla gip l’allontanamento del consulente tecnico, ex collega degli agenti della polizia locale che hanno guidato i rilievi dell’incidente.

L’incidente e i lavori nella notte

Secondo quanto dichiarato dagli indagati, dirigenti di Acea, l’asfaltatura di quel tratto di strada era programmato, come confermato anche dagli operai, da almeno sei giorni. Ma per la gip non ci sono giustificazioni: quei lavori, anche se programmati, non sarebbero dovuti avvenire per consentire di analizzare i luoghi al momento del sinistro. Del dosso, infatti, esistono solo alcune foto scattate dai passanti o dai genitori di Leonardo a…

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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