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L’ultimo saluto all’agente Amar Kudin morto nello scontro fra volanti, la commozione dei colleghi

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L’ultimo saluto all’agente Amar Kudin morto nello scontro fra volanti, la commozione dei colleghi

Il silenzio dei colleghi in “sirena” e l’ultimo saluto ad Amar Kudin, l’agente morto nel terribile scontro fra le volanti a Torrevecchia a Roma.

La cerimonia di commiato

Ultimo saluto oggi, giovedì 21 novembre 2024, a Amar Kudin, l’agente deceduto nello scontro tra le volanti a Torrevecchia, a Roma. I funerali sono previsti per il fine settimana, mentre la camera ardente è stata allestita presso la caserma Maurizio Giglio del Reparto Volanti della Questura di Roma in via Guido Reni, dove il poliziotto trentaduenne prestava servizio.

Un omaggio commosso

Sin dalle prime ore del mattino, le bandiere sono state abbassate a mezz’asta in segno di lutto. La camera ardente, aperta dalle ore 9, ha visto l’afflusso di numerosi rappresentanti istituzionali e membri della polizia di Stato, venuti a rendere omaggio al giovane ufficiale. Appassionato di rugby e ex atleta delle Fiamme Oro, Kudin è stato ricordato con un minuto di silenzio durante le celebrazioni del settantesimo anniversario dell’organizzazione sportiva.

Testimonianze e dettagli

L’incidente tra le due volanti ha causato grande sgomento. “Abbiamo sentito un botto, siamo usciti di corsa dal locale: ci siamo avvicinati alle auto, si sentivano le voci degli agenti chiusi dentro”, hanno riferito alcuni testimoni. L’incidente ha coinvolto anche altre quattro persone, tra cui una figura fermata nel corso dell’ultimo intervento di Kudin. Gli altri tre agenti coinvolti hanno riportato lesioni di varia entità. Due colleghi potrebbero affrontare accuse di omicidio stradale.

Un poliziotto e atleta stimato

Amar Kudin, 32 anni, era originario della Croazia e cresciuto a Treviso, ma aveva scelto Roma come sua casa. Anche dopo l’ingresso nel commissariato, non aveva abbandonato la sua passione per il rugby, continuando ad allenarsi con il Civitavecchia Rugby nella capitale. “Lavorava la notte per potersi allenare con noi”, ha ricordato l’allenatore. “Era un leader nato”.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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