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Cronaca

Metro e bus: 96 arresti. Nel mirino le bosniache, i ristoranti e i turisti

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Metro e bus: 96 arresti. Nel mirino le bosniache, i ristoranti e i turisti

Gli sforzi delle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno dei borseggiatori nella capitale continuano con pattuglie vigilanti nelle aree più frequentate dai turisti e agenti in borghese lungo le linee della metropolitana. L’obiettivo è fermare le bande di ladri che colpiscono i passanti. Tra gli ultimi arresti figurano tre donne di origine bosniaca, fermate alla stazione Barberini mentre tentavano di derubare un gruppo di turisti.

Operazione “Volanti di Sottosuolo”

Nel corso della settimana, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli nelle principali fermate e stazioni dei bus, con un totale di 450 persone monitorate e diversi arresti effettuati. Le zone maggiormente pattugliate includono aree turistiche come Ottaviano, Barberini e Colosseo. I controlli sono previsti anche nei prossimi mesi, in previsione del Giubileo e delle festività natalizie.

Altri interventi e statistiche

Un significativo intervento ha avuto luogo alla stazione Termini, con l’arresto di una 34enne di origini rumene e precedenti penali per furto. Dall’inizio dell’anno, sono stati numerosi gli indiziati fermati per furti sui mezzi pubblici e nelle vie del centro, con un picco di arresti registrato a marzo. Uno degli ultimi blitz ha visto l’arresto di una borseggiatrice a Nomentano, nota per furti seriali sulle linee metropolitane, mentre altri 17 sospetti sono stati fermati in un’operazione coordinata in diverse stazioni.

Episodi di borseggio e recupero refurtiva

Gli agenti sono intervenuti prontamente in vari episodi di borseggio, riuscendo a fermare i responsabili e recuperare la refurtiva. Un arresto significativo è avvenuto a largo Gaetano Agnesi, dove un turista è stato derubato mentre fotografava il Colosseo. Il pronto intervento delle forze dell’ordine ha permesso l’arresto del borseggiatore e il recupero degli oggetti rubati. Questi sforzi puntano a garantire maggiore sicurezza ai residenti e ai numerosi visitatori della città.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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