La Procura di Ostia ha aperto un’indagine per omicidio colposo nei confronti di tre medici del Centro paraplegici di Ostia in seguito al decesso di un paziente sessantottenne, avvenuto a causa di un presunto choc anafilattico. L’uomo, identificato come Massimo Gialli, avrebbe ricevuto una somministrazione di penicillina nonostante fosse allergico, circostanza che avrebbe provocato il tragico evento.

Il Fatidico Evento

Massimo Gialli, camionista in pensione, è stato trasferito all’ospedale G.B. Grassi di Ostia. La somministrazione della penicillina avrebbe provocato un improvviso peggioramento delle sue condizioni, portandolo verso un esito infausto. Le autorità hanno disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso e l’inchiesta mira a verificare se ci siano stati errori nella gestione del quadro clinico del paziente, sollevando anche interrogativi sulla possibilità di un caso di malasanità.

Un Percorso di Faticosa Riabilitazione

L’evento accadeva in un periodo delicato per Gialli, che era coinvolto in un processo di recupero dopo un incidente avvenuto ad agosto. In seguito a una caduta in piscina avvenuta in un agriturismo a Siena, aveva riportato un edema spinale che lo aveva reso paralitico agli arti. La riabilitazione, iniziata a Siena e proseguita nel centro a Ostia, sembrava promettere un recupero, ma la somministrazione della penicillina ha infranto ogni speranza.

La denuncia da parte dei familiari di Gialli, assistiti da un avvocato, ha evidenziato la necessità di ulteriori chiarimenti e di trasparenza, in un momento di grande dolore per quanti lo conoscevano e per il personale medico coinvolto. La comunità attende dunque gli esiti delle indagini e dell’autopsia per fare chiarezza sull’accaduto.

Fonte Verificata