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Cronaca

«Non ci si laureerà mai»

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«Non ci si laureerà mai»

Un caso di stalking ha avuto un epilogo presso l’Università La Sapienza di Roma, coinvolgendo una studentessa di medicina di 23 anni. Dopo una relazione durata tre anni, la giovane donna aveva scelto di interrompere il rapporto con il suo ex fidanzato, un uomo di 31 anni, a causa di episodi crescenti di gelosia. In seguito alla decisione, ha optato per bloccarlo su tutti i social media per tutelare la propria serenità. Tuttavia, questa strategia non ha sortito l’effetto desiderato, innescando reazioni aggressive che hanno avuto il loro culmine in messaggi denigratori e appostamenti dinanzi alla facoltà frequentata dalla ragazza. Il 14 novembre, grazie alla segnalazione di un vigilante della facoltà allertato dalla presenza costante dell’uomo nel parcheggio, le forze dell’ordine del distretto Flaminio sono intervenute, trovando un coltello a doppia lama nell’auto del sospetto. L’ex fidanzato, già segnalato in passato per comportamenti simili, è ora agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, accusato di atti persecutori.

I Messaggi Alle Amiche

Dopo essere stato bloccato sui social, l’uomo ha tentato un approccio indiretto, cercando di contattare le amiche della giovane con messaggi volti a persuaderle della necessità di una riconciliazione. Inizialmente esprimendo sentimenti nostalgici, i toni sono rapidamente diventati più ostili in assenza di risposte, culminando in affermazioni denigratorie.

Il Sospetto

Nonostante un ammonimento ufficiale ricevuto in estate, gli appostamenti del 31enne continuavano, sino al giorno dell’ultimo confronto. In quell’occasione, ha lasciato un astuccio alla reception dell’università, contenente reminiscenze della loro relazione e messaggi di supplica per ricucire il rapporto. Gli appostamenti successivi sono avvenuti all’interno del parcheggio universitario, dove è rimasto a lungo nella sua auto sperando in un segnale dalla giovane. Grazie alla vigilanza attenta, si è attivata una sequenza di controlli che hanno portato infine a misure restrittive nei confronti dell’uomo.

Cronaca

Roma Pride 2025: manifestazione in piazza il 14 giugno con il tema Fuorilegge

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Roma Pride 2025: manifestazione in piazza il 14 giugno con il tema Fuorilegge

Il 14 giugno il Roma Pride tornerà in piazza con lo slogan ‘Fuorilegge!’. Mario Colamarino, presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, denuncia che “le politiche repressive del governo Meloni, in questi tre anni, hanno prodotto una serie di leggi volte a criminalizzare la comunità Lgbtqia+ in tutto il globo terracqueo”. Colamarino sottolinea l’accanimento del governo nei confronti della comunità, definendolo “un’arma di distrazione di massa” che porta a una marginalizzazione e criminalizzazione del popolo Lgbtqia+.

Rivendicazioni e richieste

I promotori del Roma Pride evidenziano di essere accusati di propaganda “solo perché rivendichiamo la nostra esistenza, anche attraverso un linguaggio che rispetti le nostre identità”. Continuano a subire “odio e violenza per il nostro orientamento sessuale o la nostra identità di genere” e richiedono da anni leggi a tutela dei diritti della comunità. Tuttavia, lamentano che “la nostra classe politica è impegnata in ben altre questioni più importanti”: combattere contro asterischi e schwa e produrre leggi contro l’ideologia gender.

Autodeterminazione e diritti

Colamarino denuncia un attacco alla libertà individuale, dichiarando: «Chi ci governa vorrebbe impedirci di autodeterminarci nella nostra identità di genere, eppure la stessa Giorgia Meloni si autodetermina come il presidente del consiglio». La comunità Lgbtqia+ si oppone decisamente alle recenti normative, che, secondo loro, negano l’esistenza delle famiglie e creano un “incostituzionale divieto universale di gestazione per altri”. Concludono affermando che “il Roma Pride e la comunità Lgbtqia+ non arretrano e non intendono rinunciare a nessuna rivendicazione. Ci proclamiamo fuorilegge”.

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Cronaca

Vandalizzata la targa della sala consiliare del IX municipio, Gualtieri commenta: “Inaccettabile”

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Vandalizzata la targa della sala consiliare del IX municipio, Gualtieri commenta: “Inaccettabile”

Non fermerà la vita democratica l’incendio doloso che la scorsa notte ha colpito la targa d’ingresso dell’aula consiliare del municipio IX di Roma Eur. La scoperta stamani dell’atto vandalico ha suscitato una forte reazione da parte delle istituzioni, in particolare della mnisindaca Titti di Salvo, che ha condiviso sui social la foto della targa distrutta.

Condanna istituzionale

Di Salvo ha dichiarato: "Esprimiamo la nostra più ferma condanna per l’atto vandalico e doloso che ha colpito la targa della nostra Sala Consiliare. Un gesto inaccettabile che non solo danneggia un simbolo della nostra istituzione, ma rappresenta un attacco ai valori di democrazia e partecipazione che il Consiglio incarna." Ha aggiunto che l’incendio non è solo un atto di inciviltà, ma "un affronto a una intera comunità. Nessuna forma di violenza o intimidazione potrà mai indebolire il nostro impegno nel garantire trasparenza, dialogo e rispetto delle istituzioni e della vita democratica.”

Reazione del sindaco

Il sindaco Roberto Gualtieri ha commentato l’episodio, affermando: "L’incendio della targa dell’Aula consiliare nel IX Municipio rappresenta un atto grave e inaccettabile contro le istituzioni democratiche. Confido che le forze dell’ordine facciano piena luce sull’accaduto e individuino al più presto i responsabili. Esprimo piena solidarietà alla presidente Titti Di Salvo, agli amministratori municipali e alla comunità del Municipio IX."

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