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Nuovi elementi sul delitto di via Poma presentati in udienza: Simonetta Cesaroni

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Nuovi elementi sul delitto di via Poma presentati in udienza: Simonetta Cesaroni

L’udienza sul caso di via Poma

Si è svolta questa mattina a Roma l’udienza relativa alla richiesta di archiviazione per l’indagine sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto nell’agosto del 1990 in via Poma. La Procura di Roma aveva presentato la richiesta, ma il giudice per le indagini preliminari ha deciso di riservare la decisione in attesa di ulteriori valutazioni. Durante l’incontro, l’avvocata della famiglia Cesaroni ha presentato dei nuovi elementi che potrebbero lasciare aperta la possibilità di ulteriori investigazioni.

Dettagli dell’udienza

Secondo quanto riferito dall’avvocata Federica Mondani, che rappresenta la famiglia Cesaroni, l’udienza si è conclusa senza una decisione definitiva. La legale ha chiesto che i quattro esposti presentati, oggetto della richiesta di archiviazione, non vengano chiusi, invocando nuove linee guida per le investigazioni future. Tra i nuovi aspetti portati in udienza, ci sono elementi contenuti in altri due esposti che riguardano, tra l’altro, le firme sui fogli di presenza degli impiegati dell’ufficio dove avvenne l’omicidio, ritenute cruciali per chiarire le contraddizioni sugli alibi.

Il dossier e le speranze della famiglia

Un elemento chiave del dossier è rappresentato dai fogli di presenza conservati per molti anni, che potrebbero contenere informazioni rilevanti. Secondo il padre di Simonetta, Claudio Cesaroni, il nome dell’assassino potrebbe essere nascosto proprio in quei documenti. La famiglia spera ancora di poter ottenere giustizia grazie a un nome presente nella lista, che potrebbe essere legato a una donna con conoscenze sull’assassino.

Indagini in corso

Il nuovo procedimento, avviato per omicidio volontario contro ignoti nel marzo del 2022, venne aperto in seguito a una denuncia dei familiari della vittima. Essi richiedevano una verifica degli alibi di alcune persone già coinvolte nei precedenti accertamenti. La riapertura delle indagini è stata innescata dalla confidenza di una persona al poliziotto Del Greco, che ha lavorato sul caso negli anni ’90. Questa testimonianza avrebbe messo in discussione l’alibi di uno dei testimoni dell’epoca.

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Ruba il telefono al figlio per spiare l’ex moglie: denunciato per installazione di app indesiderate.

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Ruba il telefono al figlio per spiare l’ex moglie: denunciato per installazione di app indesiderate.

Stalking e Maltrattamenti

L’uomo è attualmente sotto processo per accuse di stalking e maltrattamenti verso la sua ex moglie. Nonostante fosse già legato legalmente a questi reati, ha continuato a controllare in modo ossessivo le sue attività quotidiane.

Controllo Ossessivo

La situazione è degenerata, al punto che l’uomo ha installato un’app nel cellulare della donna per spiarne i movimenti. Questo comportamento dimostra un’escalation della sua ossessione, mettendo in evidenza la sua incapacità di rispettare la privacy e la volontà della ex moglie.

Conseguenze Legali

Le azioni dell’uomo non solo evidenziano una grave violazione della libertà personale, ma sottolineano anche la necessità di un intervento legale per proteggere la vittima. Il processo in corso può rappresentare un’opportunità per affrontare questi comportamenti e cercare di fornire giustizia alla donna coinvolta.

Prende di nascosto il telefono al figlio e installa un’app per spiare l’ex moglie: denunciato

L’uomo, già a processo per stalking e maltrattamenti in famiglia nei confronti proprio della sua ex moglie, negli anni ha continuato a controllare in modo ossessivo i suoi movimenti. Fino a installare addirittura un’applicazione nel suo cellulare per spiarla.

Un…

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Amico annuncia suicidio sui social: gli amici lo trattengono e avvertono i carabinieri per salvarlo

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Amico annuncia suicidio sui social: gli amici lo trattengono e avvertono i carabinieri per salvarlo

Tentativo di Suicidio a Ferentino

Un uomo di 55 anni ha tentato di togliersi la vita nella sua abitazione a Ferentino, provincia di Frosinone. La situazione è stata scoperta grazie ai messaggi inquietanti che aveva pubblicato sui social media.

Intervento degli Amici

Gli amici, preoccupati per il suo stato d’animo e i post sui social, hanno deciso di intervenire. Hanno contattato i carabinieri, permettendo così il tempestivo intervento delle forze dell’ordine.

Salvataggio Efficiente

Grazie all’allerta dei suoi amici, le autorità sono riuscite a raggiungere rapidamente l’uomo. Questo intervento ha avuto esito positivo, salvando la vita dell’uomo in difficoltà.

Annuncia di volersi suicidare sui social: gli amici lo tengono al pc e avvertono i carabinieri

Un uomo di 55 anni ha tentato di togliersi la vita nella sua abitazione di Ferentino, in provincia di Frosinone. A salvarlo gli amici, che hanno chiamato i carabinieri dopo aver letto i messaggi che aveva pubblicato sui social.

Un uomo di 55 anni è stato salvato…

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