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Oggi 15 novembre vengono accesi i riscaldamenti a Roma: regole e orari per la stagione invernale 2024-25

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Oggi 15 novembre vengono accesi i riscaldamenti a Roma: regole e orari per la stagione invernale 2024-25

I riscaldamenti si accendono a Roma: ordinanza in vigore

Roma, 15 novembre 2024 – L’accensione dei riscaldamenti s’inizia oggi su tutto il territorio della Capitale, dopo l’ordinanza sindacale che ha decretato uno slittamento rispetto alla data inizialmente prevista. I termosifoni, infatti, dovevano essere attivati il 1° novembre, seguendo le direttive della Zona Climatica D, la categoria climatica in cui Roma rientra.

Dettagli dell’ordinamento

La normativa prevede che i riscaldamenti possano essere accesi ogni giorno fino al 7 aprile 2025 per un tempo massimo di 11 ore, comprese tra le 5 e le 23. All’interno delle abitazioni, la temperatura non dovrà superare i 19 gradi, con una tolleranza di 2 gradi. Deroghe sono previste per alcune strutture specifiche come ospedali e case di riposo.

Norme e sanzioni

Il mancato rispetto delle regolamentazioni sull’uso dei riscaldamenti a Roma comporta sanzioni pecuniarie che vanno da 500 a 3.000 euro. Queste misure sono disciplinate dall’articolo 15 del decreto legislativo n. 192/2005, che stabilisce le responsabilità di proprietari, amministratori o terzi incaricati della gestione degli impianti.

Altre aree del Lazio

Nel Lazio, le disposizioni variano in base alla zona climatica: le aree costiere di Latina e parte del litorale romano rientrano nella zona C; Viterbo e Frosinone, insieme a Roma, sono in zona D; mentre le aree montuose, comprese quelle della provincia di Rieti, sono classificate come zona E, con regolamenti più estesi per l’utilizzo dei riscaldamenti.

L’immagine sottostante offre una rappresentazione delle differenti zone climatiche.

Oggi 15 novembre vengono accesi i riscaldamenti a Roma: regole e orari per la stagione invernale 2024-25

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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