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Omicidio Cerciello, condanna definitiva di Elder a 15 anni di carcere

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Omicidio Cerciello, condanna definitiva di Elder a 15 anni di carcere

Cinque anni e quattro processi sono stati necessari per arrivare alla sentenza definitiva sull’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, avvenuto con 11 coltellate il 26 luglio 2019 a Roma. Finnegan Lee Elder, uno dei due imputati statunitensi, ha ricevuto una pena definitiva di 15 anni e due mesi dalla Corte d’Assise d’appello il 3 luglio. La Procura generale e i suoi difensori non hanno presentato ricorso contro la sentenza. Elder è attualmente detenuto nel carcere di Opera a Milano. Diversa la situazione per Gabriele Natale Hjorth: il procuratore generale ha presentato istanza in Cassazione, contestando la riduzione della pena a 11 anni e 4 mesi ottenuta in appello bis. Anche la difesa di Hjorth ha depositato un ricorso, cercando di dimostrare che non fosse prevedibile l’uso del coltello da parte di Elder.

L’iter giudiziario

La vicenda inizia la notte di luglio del 2019, quando Elder e Natale, all’epoca 18 e 19 anni, furono coinvolti in un alterco a Roma dopo essere stati raggirati da uno spacciatore. La situazione degenerò rapidamente, culminando nell’uccisione del vicebrigadiere Cerciello Rega da parte di Elder durante un tentativo di fermo da parte dei militari. I due fuggirono, ma furono arrestati poco dopo. Durante il processo di primo grado, entrambi furono condannati all’ergastolo. In appello, le pene furono ridotte rispettivamente a 24 e 22 anni. La Corte di Cassazione annullò la condanna di Elder con rinvio, mentre l’annullamento per Natale riguardò l’accusa di concorso in omicidio, trovando infine una convalida parziale.

Il ricorso

Il ricorso in Cassazione della Procura generale pone interrogativi sulla condotta di Natale. Il pg sottolinea la mancata opposizione di Natale rispetto all’armamento di Elder con il coltello, suggerendo una consapevolezza del contesto potenzialmente pericoloso. La Corte di Cassazione dovrà ora pronunciarsi sull’interpretazione dei fatti emersa nei precedenti gradi di giudizio e sulla legittimità della riduzione della pena inflitta a Natale, riflettendo sul ruolo che questi ha avuto nel tragico avvenimento.

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