Cronaca
“Quando Woodstock veniva sognato da Roma”. La Capitale festeggia il 50° anniversario dei raduni che si svolsero tra Caracalla e Villa Pamphili
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Una celebrazione dei grandi raduni musicali degli anni ’70 in Capitale
Martedì 3 dicembre alle 16:15, l’Auditorium ICBSA di Via Michelangelo Caetani 32 farà da cornice a un evento che celebrerà l’indimenticabile stagione dei raduni giovanili pop e rock nella Capitale, risalente al periodo tra il 1969 e il 1974. Questi eventi, che si sono svolti tra le iconiche Terme di Caracalla e Villa Pamphili, rappresentano un capitolo significativo della storia musicale italiana.
Raduni di Massa e l’Eredità di Woodstock
Il primo Festival Pop della Capitale si tenne l’8 e 9 ottobre 1970 a Caracalla, ispirato dal celebre raduno musicale di Woodstock. Organizzato da Giovanni Cipriani, Eddie Ponti e Pino Tuccimei, l’evento vide la partecipazione di quindicimila giovani raccolti per ascoltare musica dal vivo. Tra gli artisti che salirono sul palco vi furono i New Trolls, i Pooh e Pino Morabito, tra gli altri. Momento clou del festival fu l’esibizione della troupe di “Hair”, che scaldò gli animi del pubblico illuminando l’atmosfera con piccole fiammelle improvvisate.
Successo e Presenze Storiche
L’edizione successiva del festival si svolse sempre a Caracalla il 6 e 7 maggio 1971, con una notevole esibizione di Lucio Dalla. Due anni dopo, nel 1972, il festival trovò una nuova casa a Villa Pamphili, accogliendo in tre giorni più di 120.000 giovani e artisti come la Premiata Forneria Marconi e Francesco De Gregori. L’ultima edizione si tenne il 20 e 21 settembre 1974, segnando la fine di un’epoca sotto la pioggia battente che interruppe il concerto.
L’evento di martedì prossimo vedrà la donazione dell’archivio documentario di Giovanni Cipriani, un omaggio a quegli anni di vibrante attività musicale che hanno lasciato un segno indelebile nella storia culturale della città.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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