Cronaca
Si è svegliato il vigile investito a Roma ma non è ancora fuori pericolo

«Pensavo di non rivedervi più», sono state le ultime parole di Daniele Virgili, il vigile urbano di 25 anni investito mercoledì sera da un’auto guidata da un carabiniere del Ros, risultato positivo all’alcol test, prima di entrare in ospedale. Ieri, per la prima volta dopo l’incidente, il giovane agente ha potuto rivedere e interagire con la famiglia e la fidanzata Chiara, al risveglio dalla sedazione nella Terapia Intensiva del San Camillo. Attraverso cenni con la testa e carezze sui volti, negli occhi di tutti era visibile la luce della speranza. «Durante tutto il tempo dei soccorsi mi diceva che non ci saremmo più rivisti, credeva di morire – racconta il fratello Riccardo – Invece la prima cosa che gli ho detto è stata “ecco ci siamo rivisti, hai visto?”». Intanto, per il carabiniere, F. C., 47 anni, si prospetta l’allontanamento dall’attuale posto di servizio con destinazione ad altro incarico.
Daniele Virgili, a cui è stata amputata la gamba sinistra e che è stato sottoposto a un ulteriore delicato intervento di ricostruzione dell’arto destro, non è ancora fuori pericolo di vita. La prognosi rimane riservata, ma come ha ribadito il fratello Riccardo in un video messaggio girato ieri in ospedale, «c’è cauto ottimismo». Riccardo, emozionato ma finalmente rincuorato, ha voluto ringraziare tutti coloro che in queste difficili ore hanno espresso vicinanza e solidarietà a Daniele. «C’è tantissimo amore verso mio fratello, non ce lo aspettavamo», ha dichiarato, riferendosi all’affetto della grande “famiglia” della Polizia locale di Roma, ai numerosi amici e anche ai tanti sconosciuti che hanno voluto partecipare con gesti di solidarietà. Ha inoltre rilanciato l’appello a continuare a donare il sangue: «Non solo Daniele, ma in tanti ne hanno bisogno. Donare il sangue salva la vita e per mio fratello è stato fondamentale».
La Polemica sulla Sicurezza
Nel frattempo, le polemiche sulle tutele da garantire agli operatori della Polizia locale, non equiparati alle altre forze dell’ordine, stanno montando. Antonio De Santis, ex assessore al Personale in Campidoglio, ha chiesto «la convocazione di un consiglio straordinario per fare chiarezza sull’accaduto e individuare le misure da porre in essere affinché episodi del genere non abbiano più a ripetersi». Ieri, numerosi caschi bianchi hanno scioperato, astenendosi dagli straordinari così come richiesto da Ugl e Ospol. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno invece indetto uno sciopero di 24 ore per martedì prossimo, con un sit-in previsto in Campidoglio. «Servono tavoli di confronto seri volti a trovare quelle soluzioni tanto auspicate dai lavoratori della Polizia locale», ha sottolineato Gabriele Di Bella dell’Ugl Autonomie locali.
Sul fronte delle indagini riguardanti l’incidente di mercoledì, gli agenti della Polizia stradale hanno trasmesso una prima informativa alla Procura. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Virgili, insieme a due colleghe più esperte, stava posizionando birilli sull’asfalto per segnalare uno scontro avvenuto poco prima tra un’auto e uno scooter, quando la Toyota Yaris guidata dal militare è piombata su di loro. Virgili è rimasto schiacciato tra le lamiere, mentre una vigile ha subito solo qualche contusione e l’altra, Laura Lombardo, una frattura al malleolo. Il conducente, risultato positivo all’alcol test, è indagato a piede libero per lesioni gravissime e guida in stato di ebbrezza. Potrebbe inoltre affrontare provvedimenti disciplinari tuttora in fase di istruttoria.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
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