Cronaca
Riconoscere i sintomi e come farlo
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Il picco dell’epidemia è previsto per dicembre, con attenzione particolare al periodo di Natale. Ma la diffusione di virus simil-influenzali, insieme ai primi casi di influenza stagionale vera e propria, comincia a creare problemi anche a Roma: il numero di persone ammalate nell’ultima settimana continua a crescere, con una particolare incidenza per i bambini di età inferiore ai cinque anni, che presentano un’incidenza quasi doppia rispetto alla media della popolazione. «Abbiamo molti assistiti che presentano una sintomatologia simil-influenzale», spiega Alberto Chiriatti, vicesegretario regionale della Fimmg, la federazione dei medici di base. Di contro, però, procede bene la campagna vaccinale che, su questo fronte, sta superando i numeri registrati lo scorso anno.
IL TREND
Nell’ultima settimana monitorata, dall’11 al 17 novembre, i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono stati circa 418 mila, secondo i dati del bollettino epidemiologico RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità, di cui alcune decine di migliaia solo a Roma. Per un totale di circa 1.792.000 malati contati a partire dall’inizio del monitoraggio, che potrebbero avere già raggiunto in questi giorni i due milioni di casi. «Tosse, mal di gola, febbre non elevata e astenia», sono i sintomi più diffusi tra gli assistiti colpiti da questi virus di stagione, secondo Chiriatti. «La stagione influenzale è iniziata in salita con una prospettiva e una tendenza simili a quelle dell’anno scorso, annata piuttosto impegnativa dal punto di vista del numero di casi – sostiene il virologo Fabrizio Pregliasco – Ma siamo all’ultima chiamata per la vaccinazione, perché è presumibile che questo abbassamento delle temperature sia il “trigger” per l’arrivo dell’influenza vera e propria». In lieve calo, invece, i numeri della diffusione del Covid. Nell’ultima settimana, nel Lazio si sono registrati 363 contagi (meno 6 per cento rispetto ai sette giorni precedenti), con 45 persone ricoverate in ospedale (meno 26,5 per cento), due in terapia intensiva e un decesso (dato stabile rispetto alla passata rilevazione). In calo anche la media di tamponi positivi, che sono stati 1.192 (il 4,4 per cento del totale), mentre le persone complessivamente ammalate di Covid risultano essere 87.060.
LA CAMPAGNA
Numeri positivi, come detto, per la campagna di vaccinazioni contro l’influenza stagionale, che a Roma e nel Lazio è prossima a raggiungere quota un milione di persone già raggiunte. Fino a giovedì le iniezioni totali somministrate erano 933.242, di cui 798.121 da parte dei medici di medicina generale, 51.134 dai pediatri di libera scelta, 43.613 dalle farmacie e 40.374 dai centri di ospedali, Asl, Rsa e altri. Su questo fronte c’è stata una notevole risposta sia da parte dei medici di famiglia (3.672 quelli che hanno aderito alla campagna), sia dai pediatri (403). Numeri più bassi, ma comunque in graduale crescita, quelli delle vaccinazioni anti-Covid. In totale, sempre fino al 21 novembre, si sono sottoposte all’iniezione 40.874 persone a Roma e nel Lazio, di cui circa la metà (19.995) sono state praticate dai 508 medici di medicina generale che aderiscono alla campagna, 8.129 nelle farmacie e 12.750 negli altri centri. «L’andamento è molto soddisfacente per i vaccini anti-influenzali, ma anche per quelli contro lo pneumococco», sottolinea Pier Luigi Bartoletti, leader romano e vice segretario nazionale della Fimmg.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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