Attualità
Secondo l’avvocata Laura Sgrò, il dossier su Emanuela in Vaticano rappresenta un passo verso la verità, ma non è sufficiente.

L’esistenza di un Dossier su Emanuela Orlandi
Il Vaticano ha confermato l’esistenza di un fascicolo riguardante Emanuela Orlandi, dopo anni di dinieghi. La legale della famiglia, Laura Sgrò, ha espresso stupore per il recente riconoscimento del dossier, sollevando domande sulla detenzione di tali documenti. “Ci chiediamo perché abbiano negato e chi lo abbia conservato fino ad ora”, ha dichiarato l’avvocata Sgrò, sottolineando l’importanza di avere accesso a questi dati per avvicinarsi alla verità sulla scomparsa di Orlandi.
Un Passo Verso la Verità
L’avvocata ha definito l’ammissione del Promotore di Giustizia vaticana un significativo passo avanti, sottolineando che il Vaticano ha condotto indagini sul rapimento, ma non ha mai condiviso dettagli con la famiglia o le autorità romane. “Ammettere che esiste il fascicolo è un passo verso la verità”, ha aggiunto Sgrò.
Il Contenuto del Dossier e le Richieste della Famiglia
La natura del contenuto del dossier resta incerta, ma potrebbe includere informazioni raccolte durante una “ricostruzione storica” del 2012, realizzata dall’ex capo della gendarmeria vaticana, Domenico Giani. L’avvocata Sgrò ha criticato il mancato scambio di informazioni con i magistrati italiani che indagavano sul caso in quegli anni.
La famiglia Orlandi ha sempre cercato di ottenere risposte sul dossier. Nonostante le smentite ufficiali, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha indicato padre Georg come primo ad accennare al fascicolo. “La famiglia ha fatto richiesta di prenderne visione dal 2017”, ha detto Sgrò, esprimendo preoccupazione per anni di negazioni pubbliche da parte del Vaticano.
Domande Senza Risposta
L’avvocata ha ribadito la speranza della famiglia Orlandi che vengano finalmente fornite risposte, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le autorità italiane e quelle vaticane. “La famiglia confida che sia giunto il momento di fare chiarezza”, ha concluso.
Attualità
Ricatto dell’ex amante scambista che minaccia di inviare le foto nuda al marito

Un presunto caso di ricatto ha coinvolto un’ex amante scambista, che avrebbe minacciato un uomo di inviare foto compromettenti alla moglie se non fossero stati pagati 5.000 euro. Secondo quanto riportato, ‘l’uomo ha ricevuto un messaggio dove si richiede il pagamento in cambio del silenzio’.
Le autorità sono state allertate e hanno avviato un’indagine per identificare la donna e valutare le azioni legali da intraprendere. L’episodio ha suscitato un dibattito sulle pratiche di ricatto e sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire tali situazioni.
Il caso evidenzia l’importanza della consapevolezza e della sicurezza nella vita privata, specialmente in un contesto digitale dove le informazioni personali possono essere facilmente utilizzate contro di noi.
Attualità
Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello

Un incontro tra ex compagni si è trasformato in un incubo per una 34enne di Primavalle, aggredita dal suo ex compagno, un 34enne cubano, che ha tentato di colpirla al volto con un coltello da cucina. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile per tentato omicidio.
Un ritorno inaspettato
La vicenda ha avuto luogo domenica scorsa dopo che la coppia si era rivista dopo mesi di separazione. Nonostante l’uomo soffra di alcolismo, sembrava comportarsi normalmente durante la cena. Tuttavia, una volta a casa, la situazione è degenerata: dopo insulti legati a gelosie, ha cercato di ferirla con un coltello di 38 centimetri. La donna, reagendo in autodifesa, ha parato il colpo ma ha riportato una ferita alla mano destra.
Intervento delle forze dell’ordine
Subito dopo l’aggressione, la 34enne ha contattato il 112. All’arrivo dei Carabinieri, l’aggressore era ancora in cucina con il coltello in mano, mentre la vittima si era rifugiata da una vicina. Il 34enne è stato disarmato e arrestato, con l’arma confiscata. È stato portato nel carcere “Regina Coeli” e nei suoi confronti è stato emesso un divieto di dimora nel comune di Roma. La donna, medicata, è stata trasportata all’ospedale Sant’Eugenio, dove le sue condizioni non sono risultate gravi.
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