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Cronaca

Sit-in organizzato e luci accese per chiedere sostegno: «Diventiamo centri di servizi polivalenti con l’aiuto del Comune»

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Sit-in organizzato e luci accese per chiedere sostegno: «Diventiamo centri di servizi polivalenti con l’aiuto del Comune»

Le luci accese tutta la notte in segno di protesta e un sit-in in piazza per impedire la chiusura definitiva delle attività. È stata denominata la “Notte delle edicole”, la manifestazione organizzata dal Sinagi, sindacato degli edicolanti, per attirare l’attenzione del mondo politico su una situazione divenuta ormai emergenziale. Enrico Iannelli, segretario provinciale del sindacato, ha parlato dalla piazza del Parlamento dove ieri si sono radunati gli edicolanti per richiedere supporto contro una crisi decennale. In varie zone di Roma, da San Giovanni a Trastevere e Pietralata, le insegne sono rimaste accese fino all’alba. “Se non viene trovata una soluzione, tra qualche anno le edicole potrebbero scomparire”, avverte una manifestante romana, titolare di un’edicola di famiglia.

I NUMERI

La crisi delle edicole è confermata dai dati: dal 2015 il numero di edicole a Roma si è dimezzato, passando da circa 1000 a 500. “Le prospettive non appaiono buone”, sottolinea Iannelli, auspicando che il Comune trasformi le edicole in centri servizi polivalenti, seguendo la “città dei 15 minuti” proposta dal Campidoglio. Secondo i manifestanti, la loro chiusura danneggerebbe i residenti, specie anziani e professionisti che necessitano di servizi rapidi e vicini. Un esempio è stato il servizio dei certificati anagrafici, che ha registrato oltre 80mila emissioni in un anno solo a Roma.

LE IDEE

Si discute anche di ampliare le licenze delle edicole per permettere la vendita di una maggiore varietà di prodotti, inclusi quelli alimentari. “Perché non offrire, oltre ai giornali, anche il caffè?”, suggerisce un edicolante, auspicando interventi tempestivi per evitare la sparizione di questa attività storica dalla capitale.

Cronaca

A cinque giorni dal delitto, i resti dell’omicidio di Zhang sono ancora in strada.

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A cinque giorni dal delitto, i resti dell’omicidio di Zhang sono ancora in strada.

Incredibile degrado a Roma: le coperte termiche abbandonate da lunedì sera testimoniano il caos totale davanti al civico 62 di via Prenestina, dove un commando di sicari ha fatto fuori un boss cinese e la sua compagna in un regolamento di conti da film. Ma chi se ne occupa? La città è un disastro, con i residenti che si lamentano ma non muovono un dito, mentre i “signori” dell’ombra gestiscono il quartiere come un feudo personale. #RomaDegrado #CrimineStradale #BossCineseUcciso #NotizieVirali

La scena del crimine dimenticata

Le coperte termiche, lasciate lì da lunedì sera, sono ancora sparpagliate sul marciapiede come un macabro souvenir. Nessuno si è preso la briga di rimuoverle, trasformando la zona in un’attrazione per curiosi e fotografi. È il classico esempio di come Roma stia affondando nel suo stesso disordine, con l’amministrazione che guarda dall’altra parte mentre il degrado dilaga.

L’agguato e le vittime

Un commando di sicari ha aperto il fuoco senza pietà, eliminando il boss cinese – un tipo che si diceva controllasse affari loschi nel quartiere – e la sua compagna. Testimoni parlano di spari improvvisi e fuga rapida, ma nessuno ha visto niente, come al solito. Questa storia puzza di criminalità organizzata, con i soliti sospetti che giocano a fare i padroni della città, ignorando le regole e lasciando il resto di noi a pulire i cocci.

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Cronaca

Le gang di Termini in tuta e armate cacciano turisti: un tifoso di Bodo tra le vittime.

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Le gang di Termini in tuta e armate cacciano turisti: un tifoso di Bodo tra le vittime.

In una città eterna come Roma, le notti si trasformano in un vero e proprio Far West: aggressioni, rapine e un tifoso del Bodo Glimt – quei poveretti norvegesi che pensavano di godersi una partita – accoltellato alla mano in piena zona rossa, dove la sicurezza è un optional. E mentre il titolare del Twins Bar blabla che le cose vanno meglio solo in via Giolitti, il resto della città affoga nel caos. #RomaSottoAssedio #CriminalitàRomana #TifosiSfigati #NotteDeiBar

Il Caos Notturno a Roma

Le strade della Capitale, un tempo sinonimo di gladiatori e imperi, ora pullulano di teppisti che colpiscono di notte. Parliamo di una zona rossa che dovrebbe essere blindata, ma dove le rapine fioccano come se fosse un invito a nozze. I residenti e i turisti – soprattutto quei fanatici del calcio che arrivano da chissà dove – si trovano nel mirino, con aggressioni che lasciano il segno, letteralmente.

La Vittima Inconsapevole

Tra le vittime spicca un tifoso del Bodo, quel club norvegese che probabilmente ha sbagliato continente. Il tizio è stato accoltellato alla mano durante una serata che doveva essere di festa, ma si è trasformata in un incubo. Chissà se ha pensato: “Meglio il freddo del Nord che ‘sta follia romana”? La polizia? Beh, sembra più impegnata a fare selfie che a pattugliare le strade.

La Parola del Titolare del Bar

Il proprietario del Twins Bar, un tipo che ne ha viste di tutti i colori, ammette senza troppi giri di parole: “La situazione è migliorata solo in via Giolitti”. Peccato che il resto del quartiere sia un disastro, con delinquenti che girano liberi come se fosse un parco giochi. Magari se smettessimo di chiacchierare e agissimo, Roma tornerebbe a essere la città dei sogni, non degli incubi.

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