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Cronaca

Sul terrazzo della Fao l’università “La Sapienza” crea l’orto idroponico H4O

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Sul terrazzo della Fao l’università “La Sapienza” crea l’orto idroponico H4O

Nel cuore di Roma, presso la sede della Fao, è in corso una sperimentazione innovativa che mira a coltivare verdure senza l’uso del suolo. L’iniziativa, in collaborazione con l’università La Sapienza, sta testando l’agricoltura idroponica, un metodo che consente di coltivare utilizzando acqua ed energia in modo efficiente, sulla terrazza situata in via delle Terme di Caracalla. All’interno di questo progetto, i tecnici dell’Orto Botanico di Roma hanno installato impianti idroponici per produrre verdure destinate alle cucine della mensa della Fao, seguendo i principi dell’economia circolare.

Un sistema idroponico sostenibile

L’orto idroponico, sviluppato dalla collaborazione con La Sapienza, sfrutta l’acqua del rubinetto, evitando così l’uso di acqua demineralizzata, riducendo lo spreco di risorse naturali. Afferma la Fao in una nota che nel sistema vengono impiegati fertilizzanti organici, ovvero microrganismi disciolti nell’acqua che interagiscono con le piante, migliorandone la resistenza a fattori di stress. L’orto è costruito prevalentemente con legno certificato sostenibile, minimizzando l’uso di plastica e mantenendo un consumo energetico estremamente basso, grazie all’utilizzo della luce naturale.

Innovazione e risultati promettenti

Denominato H4O, l’orto idroponico è stato ideato da un team dell’Orto Botanico di Roma, composto da Alessandro Donati, Gianmarco Grippo e Marco Stefanelli. Secondo quanto spiegato da Marco Stefanelli, il sistema ha registrato eccellenti risultati anche in condizioni di temperature elevate dell’acqua. I vantaggi del sistema comprendono il consumo ridotto di elettricità, l’eliminazione del trattamento demineralizzante dell’acqua, e l’assenza di necessità di trattamenti erbicidi e antiparassitari, specialmente se posto in serra. Il sistema, attualmente in fase di brevetto, prevede una coltivazione organica al cento per cento.

Prospettive future

I moduli presenti presso la Fao permettono la coltivazione di 54 piante ortive diverse, gestibili da remoto tramite una app. Le piante coltivate includono insalate, basilico, pomodoro e altre verdure. L’intero progetto ambisce a diventare un laboratorio per sperimentare nuove tecniche agricole, con l’obiettivo di migliorare la gestione delle risorse in agricoltura fuori suolo, offrendo possibili alternative e integrazioni all’agricoltura tradizionale, specialmente in regioni caratterizzate da scarsa disponibilità di acqua e suolo coltivabile.

Cronaca

Tragedia all’ex Molino, il lutto dei compagni di Carlotta Celleno: era davvero unica

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MisteroNellaCapitale Scopri il legame scioccante tra una studentessa e un fatale caduta da un edificio abbandonato!

La Scoperta Inaspettata

Una studentessa romana ha catturato l’attenzione di tutti dopo essere precipitata da un edificio abbandonato, un evento che ha suscitato domande e curiosità in tutta la città. Le autorità stanno indagando per svelare i dettagli di questa tragica vicenda, alimentando speculazioni su cosa possa averla portata in quel luogo pericoloso.

Il Nesso con l’Istituto Cinematografico

La giovane era iscritta all’Istituto Cinematografico Rossellini di via Libetta, un’istituzione rinomata per i suoi programmi innovativi nel mondo del cinema. Questo collegamento inaspettato fa sorgere interrogativi affascinanti: era forse in cerca di ispirazione per un progetto, o c’è qualcosa di più oscuro dietro questa storia? Le indagini promettono di rivelare verità sorprendenti.

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Cronaca

Il sequestro della scheda di memoria di una telecamera nasconde rivelazioni inaspettate?

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VideoDellOrroreScoperto? La dash cam nascosta in auto potrebbe aver catturato il momento shock in cui Mark Samson ha occultato il corpo della sua ex fidanzata! #CasoSamson #MisteroUccisione #VeritàNascosta

La Dash Cam che Potrebbe Rivelare Tutto

Immaginate una telecamera che ha forse filmato l’attimo cruciale di un crimine sconvolgente: è ciò che sta intrigando gli investigatori nel caso di Mark Samson, il 23enne accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La sua Ford Puma era equipaggiata con una dash cam, un dispositivo che potrebbe aver ripreso non solo la strada, ma anche l’interno del veicolo durante il carico del trolley contenente il corpo di Ilaria Sula. Mark stesso ha guidato la polizia verso la microsim nascosta in casa, alimentando la curiosità su cosa possa contenere quel filmato potenzialmente esplosivo. Se le immagini fossero ancora accessibili, potrebbero svelare dettagli inimmaginabili e confermare se il giovane ha agito in solitaria, come disperatamente afferma.

Prove e Confessioni Sotto i Riflettori

Mark sta fornendo indizi per dimostrare la sua versione dei fatti, come aver indicato un testimone che lo vide uscire da solo con il trolley il 26 marzo. Un dentista del palazzo ha persino notato il ragazzo svuotare il bagagliaio, forse per fare spazio alla valigia nera destinata a un burrone lontano. Ma cosa lo spinge a collaborare? Sembra che voglia eliminare ogni dubbio sul coinvolgimento dei suoi genitori, lasciando tutti a chiedersi: è davvero solo un atto di rimorso o c’è di più?

Il Caffè e l’Attimo Fatale

Dall’autopsia emerge un dettaglio che accende l’immaginazione: Ilaria aveva nello stomaco solo caffè, senza tracce di cibo. Questo elemento fa eco alle dichiarazioni di Mark, che durante l’interrogatorio ha raccontato di aver accoltellato la 22enne intorno alle 11 del mattino, dopo una lite furiosa per un messaggio sul cellulare. Immaginate la scena: lei beve il caffè portato in camera, lui scoppia in rabbia, afferra un coltello e colpisce in un attimo di follia. Recentemente, Mark ha anche ammesso di non aver buttato via il telefono della vittima, ritrovato sotto il materasso dei genitori, e ha scritto una lettera in filippino alla madre, piena di rimorsi e appelli d’amore. Ora, mentre lei affronta un nuovo interrogatorio, la domanda è: quante altre sorprese nasconderà questa storia?

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