Attualità
Termini, Colosseo e metro: turisti nel mirino, arrestati 17 borseggiatori

Controlli a tappeto dei carabinieri tra le aree più turistiche, la stazione Termini e le banchine della metropolitana hanno portato all’arresto di 17 borseggiatori.
Una nuova ondata di controlli a tappeto alla stazione Termini per contrastare il fenomeno dei furti e dei borseggi nell’area di transito della stazione, e in particolare lungo le linee della metropolitana. L’azione dei carabinieri ha portato all’arresto di diciassette persone, tutte accusate del reato di furto. I militari hanno presidiato l’area riuscendo a fermare i borseggi in atto. In particolare un giovane di 18 anni di nazionalità egiziana, è stato fermato lungo via di Valle Aurelia mentre aveva strappata una collanina d’oro a un coetaneo dandosi poi alla fuga. I militari lo hanno notato mentre stava correndo subito dopo il furto, e lo hanno inseguito riuscendo a fermarlo e identificarlo. La collanina è stata contestualmente riconsegnata al proprietario.
Alla fermata Cavour invece un 29enne è stato arrestato mentre borseggiava un turista di nazionalità azera. I militari lo hanno notato e fermato subito dopo, trovato in possesso di una busta contenente 12.500 dollari che aveva all’interno di un marsupio. Stessa scena a metro Spagna, dove tre giovani tra i 21 e i 34 anni, residenti a Anzio e tutte sorelle, dopo che avevano preso di mira una turista tedesca. A Termini, sempre in metro, due giovani cileni di 24 e 25 anni, senza fissa dimora e con precedenti specifici, sono state arrestate mentre derubavano un turista scozzese.
Su un bus della linea…
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
Attualità
Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.
Dettagli della vicenda
Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.
Le conseguenze legali
Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.
Indagine della Corte dei Conti
Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.
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