Cronaca
Un docufilm e un’esposizione di tessuti tradizionali per essere avvicinati all’Oriente
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Un viaggio culturale da Occidente a Oriente
Il centro culturale “Roma 9” di Roma si prepara a ospitare un evento unico che intreccia le tradizioni cinesi e italiane attraverso le immagini suggestive di un docufilm intitolato “Dall’Occidente all’Oriente – La traversata di Marco Polo”. L’appuntamento, fissato per il 28 novembre, avrà luogo nel cuore del quartiere San Lorenzo, offrendo ai partecipanti una finestra privilegiata sulla ricca cultura orientale grazie a proiezioni visive e degustazioni di prodotti tipici.
Una narrazione inedita della Cina
Prodotto dal China Broad View Cultural Communication Center, il docufilm segue le orme di Jacopo, un giovane traduttore letterario originario di Latina, durante il suo viaggio nel cuore della Cina. Dopo aver vissuto per quattro anni nel paese asiatico, Jacopo intraprende un mese di esplorazioni tra le provincie meno note, distanti dalle immagini ormai classiche delle metropoli come Pechino e Shanghai. La telecamera si sofferma su un paesaggio moderno, benché familiare ed intatto, come quello di Guiyang, e dà spazio al fascino delle minoranze etniche, con incontri significativi tra cui quello con l’etnia Miao.
Un cambiamento attraverso il viaggio
Durante la sua esperienza, Jacopo trova l’ispirazione per comporre una canzone in cinese, arricchendo le sue liriche con le tradizioni e le esperienze vissute lungo il percorso. Lungo il tragitto, il giovane viene accolto nelle comunità locali, tra paesaggi mozzafiato e tradizioni millenarie. Il viaggio si rivela così non solo un percorso artistico ma anche un cammino di maturazione personale, che lo trasforma, portandolo a cogliere l’essenza della vastità del mondo, sulla scia di grandi pensatori e viaggiatori del passato.
L’evento si terrà presso “Roma 9” e sarà aperto al pubblico con ingresso gratuito, previa prenotazione via email all’indirizzo info@cinainitalia.com.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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