Cronaca
Un nuovo percorso urbano interattivo dedicato alle Donne nello Sport inaugurato nel quartiere Roma 70

Nel quartiere Roma 70, nel Municipio VIII, è stato inaugurato il nuovo percorso urbano interattivo “Donne nello Sport” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’iniziativa, promossa dall’associazione Global Shapers – Rome Hub, costituisce il secondo capitolo del progetto di toponomastica alternativa ‘nDonnamo? Vie libere alle donne’, volto a restituire visibilità e riconoscimento alle donne.
La Disparità di Genere nella Toponomastica
L’Associazione ha scelto di concentrare l’attenzione su Roma 70, un’area nota per le sue vie dedicate esclusivamente a sportivi, per affrontare il dato che vede solo il 4% delle strade italiane intitolate alle donne, rispetto al 40% riservato agli uomini. Attraverso “Donne nello Sport”, il progetto intende sfidare questa disparità, celebrando figure femminili che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello sport.
Un Invito alla Riflessione
“Donne nello Sport” è un’iniziativa che va oltre la semplice commemorazione culturale; è un invito a riflettere su temi di grande portata. Michela Cicculli, Presidente della Commissione Pari Opportunità di Roma Capitale, intervenuta all’inaugurazione, ha affermato che questo percorso vuole dare un segnale culturale replicabile in molteplici campi. Il progetto segue il successo di “Donne nella Scienza” e mira a onorare atlete e pioniere che hanno superato barriere sociali e culturali.
Modificare l’Urbanistica per Raccontare Storie
La struttura urbana è un elemento chiave nel plasmare il senso di appartenenza e comunità di un territorio. Ripensare l’urbanistica non significa solo migliorare gli spazi fisici, ma creare luoghi che promuovano l’interazione sociale e la memoria collettiva. Progetti come ‘nDonnamo?’ trasformano la toponomastica in strumenti per raccontare storie e promuovere valori, riaffermando il legame emotivo con il territorio. Una passeggiata guidata il prossimo 30 novembre permetterà a cittadini e visitatori di conoscere ogni singola storia inserita nel percorso.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
Cronaca
Monica Guerritore avvia le riprese del film su Anna Magnani il 23 aprile

Una voce umana è il titolo della pellicola che vedrà Guerritore interpretare una delle più grandi icone femminili del cinema italiano e mondiale. Il film si propone di esplorare la vita e l’eredità di questa figura attraverso una narrazione intensa e coinvolgente.
Un’interpretazione straordinaria
La scelta di Guerritore per il ruolo principale è stata accolta con entusiasmo, poiché l’attrice è nota per le sue capacità artistiche e la profondità delle sue interpretazioni. Gli amanti del cinema aspettano con impazienza di vedere come riuscirà a portare sul grande schermo l’essenza di una personalità così complessa e affascinante.
Riscoprire un’icona
La pellicola offrirà non solo un tributo alla carriera della protagonista, ma anche una riflessione sui temi universali di amore, perdita e autocontrollo. "Una voce umana" non si limita a raccontare la storia di una donna, ma cerca di catturare le emozioni e le esperienze che hanno segnato la sua vita, rendendo omaggio alla sua grandezza.
In attesa di ulteriori dettagli sulla programmazione e sul rilascio del film, il progetto sta già suscitando un notevole interesse tra il pubblico e gli addetti ai lavori.
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