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Una ‘ricostruzione storica’ su Emanuela Orlandi è presente in Vaticano, secondo Pietro: “È frutto di indagini”

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Una ‘ricostruzione storica’ su Emanuela Orlandi è presente in Vaticano, secondo Pietro: “È frutto di indagini”

Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Il caso di Emanuela Orlandi continua a suscitare interesse e speranze nella ricerca di risposte definitive. Durante un’audizione in Commissione, l’ex capo della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani, ha affrontato domande cruciali sul caso della giovane scomparsa nel 1983. Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, ha dichiarato che sono emerse due “verità” significative dall’audizione di Giani.

La tomba di Renatino De Pedis

Un elemento di particolare rilevanza riguarda la tomba di Renatino De Pedis, un noto boss della banda della Magliana, sepolto nella Basilica di Sant’Apollinare. Giani ha rivelato di aver avuto incontri con il procuratore aggiunto Capaldo nel 2012, quando quest’ultimo conduceva indagini sulla scomparsa di Emanuela. Le discussioni riguardavano specificamente De Pedis, sollevando interrogativi sulla possibile connessione tra la sua sepoltura e il caso Orlandi.

Ricostruzione storica e attività informative

Un altro aspetto importante emerso dall’audizione riguarda la “ricostruzione storica” di Emanuela Orlandi in Vaticano. Secondo Pietro Orlandi, Giani ha confermato l’esistenza di tale fascicolo, suggerendo che fosse il risultato di un’indagine. Tuttavia, Giani ha affermato che non si trattava di un’indagine formale, ma di un’attività di raccolta di informazioni svolta tra il 2011 e il 2012. Questi dati sono attualmente nelle mani dell’autorità giudiziaria vaticana, ma non sono mai stati condivisi con la famiglia Orlandi, nonostante le loro richieste.

Queste rivelazioni continuano a mantenere alta l’attenzione sul caso, mentre la famiglia Orlandi persevera nella loro ricerca di verità e giustizia.

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

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Decesso dopo il parto a Rieti, scattano indagini per un risarcimento di quasi 2 milioni di euro dalla Asl

Le indagini sono state avviate a Rieti in seguito al risarcimento di 1,8 milioni di euro da parte della Asl alla famiglia di una paziente deceduta dopo un parto cesareo. La Corte dei Conti sta esaminando il caso.

Dettagli della vicenda

Una donna è morta dopo un intervento di parto cesareo presso l’ospedale San Camillo De Lellis a Rieti. Inizialmente, la paziente aveva manifestato dolore e gonfiore addominali. Tuttavia, i medici non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori controlli. A causa di ciò, si erano sviluppate gravi complicazioni, tra cui un’emorragia interna che ha reso urgente un’isterectomia, la quale è stata eseguita con un ritardo di sette ore, portando alla morte della donna.

Le conseguenze legali

Due medici sono stati condannati per omicidio colposo in merito all’accaduto, mentre una dottoressa, che ha sempre proclamato la propria innocenza, ha presentato ricorso in Cassazione. Nonostante siano trascorsi oltre dieci anni, la vicenda legale non si è ancora conclusa.

Indagine della Corte dei Conti

Secondo quanto riportato da la Repubblica, la Asl di Rieti è stata condannata in primo grado come responsabile civile e ha presentato reclamo in Corte d’Appello, dove il procedimento rimane aperto. In aggiunta ai procedimenti penali e civili già avviati, è stato avviato un procedimento davanti alla Corte dei Conti per chiedere un risarcimento per danno erariale nei confronti dei medici coinvolti, in relazione all’incapacità di salvare la paziente.

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

Momenti di paura a Monteverde lunedì 17 febbraio 2025, quando una donna di 73 anni è stata aggredita da un cane al guinzaglio. Il figlio della vittima, Emiliano, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il padrone è scappato via senza prestare soccorso”.

La dinamica dell’incidente

La donna, di nome Patrizia, stava passeggiando con un’amica in via Fonteiana, all’altezza del civico 111, vicino all’istituto Federico Caffè, quando il cane si è avvicinato e l’ha azzannata alla mano, provocandole una ferita che ha iniziato a sanguinare copiosamente. “Mi ha chiamato l’amica che si trovava con lei per dirmi che mia madre era stata azzannata mentre passeggiavano insieme,” ha raccontato Emiliano. Il padrone del cane, dopo aver assicurato che avrebbe chiamato aiuto, ha abbandonato la scena.

L’intervento dei passanti

La situazione ha attirato l’attenzione di alcuni passanti, incluso un giovane che ha attraversato la strada per soccorrere Patrizia. “La ferita alla mano continuava a perdere davvero molto sangue,” ha affermato Emiliano. Mentre il giovane prestava aiuto, il padrone del cane è fuggito. “Il ragazzo che ha soccorso mia madre mi ha detto che dovrebbe trattarsi di una persona che vive nella zona,” ha aggiunto.

Condizioni di Patrizia e denuncia

Dopo l’incidente, il giovane ha fornito una prima fasciatura e ha chiamato i soccorsi: Patrizia è stata portata in ospedale per ricevere cure. Emiliano ha confermato che “ora mia madre sta meglio,” specificando che non ha subito danni ai tendini o alle ossa, ma potrebbe necessitare di un intervento chirurgico per ricostruire la pelle. È stata presentata denuncia contro ignoti, inclusa quella per omissione di soccorso.

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