Cronaca
Vaticano, la rabbia monta per l’abbattimento dell’abete di Natale a San Pietro: partono petizione e diffida

Gli abitanti della Val di Ledro, in Trentino, esprimono il loro dissenso nei confronti del previsto abbattimento di un maestoso abete secolare. La pianta, alta trenta metri e di duecento anni, è stata selezionata per essere donata al Vaticano in occasione delle festività natalizie. Tuttavia, la decisione ha scatenato vivaci proteste da parte della comunità locale.
La protesta degli abitanti
Attraverso una petizione lanciata sulla piattaforma Change.org, che ha sfiorato le 50 mila firme, e una diffida legale, gli abitanti della Val di Ledro si oppongono fermamente all’abbattimento dell’abete. Le associazioni locali sottolineano l’inutilità e l’anacronismo di una tradizione che va a scapito dell’ambiente, accentuando le contraddizioni rispetto ai discorsi sul cambiamento climatico.
Richieste al Vaticano
Un appello pubblico viene rivolto al Papa, affinché eviti il taglio. I comitati locali si riferiscono all’enciclica “Laudato Sì”, invitando Sua Santità a visitare la valle e apprezzarne la bellezza incontaminata. Inoltre, si criticano le ingenti risorse finanziarie destinate al progetto. Queste, secondo il Comitato Quaranta, potrebbero essere dirottate su esigenze più pressanti della comunità, come la sanità e le infrastrutture locali.
Alternative proposte
I rappresentanti di Ledro propongono al Vaticano di considerare la creazione di un albero artistico permanente, utilizzando legname di alberi caduti per cause naturali. Questa soluzione si ispira a progetti artistici realizzati in altre località trentine, ponendo un accento sul recupero e la sostenibilità.
La tradizione di donare abeti per le celebrazioni natalizie in Vaticano risale a Giovanni Paolo II e coinvolge diverse nazioni europee. Ogni anno, gli alberi scortano un lungo viaggio verso piazza San Pietro, dove vengono addobbati e illuminati per il Natale, accompagnando un grande presepe che attira visitatori da ogni parte del mondo. L’anno passato, un abete era stato donato da Cuneo dopo essere stato giudicato a rischio di cedimento, trasformato successivamente in giocattoli per bambini dalla Caritas.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
-
Attualità4 giorni fa
Concerto Geolier a Roma, la scaletta (probabile)
-
Cronaca15 ore fa
Cicalone, fa rosicare i rosiconi e dà voce a chi non ce l’ha. “Altro che divano, provateci voi!”
-
Social2 giorni fa
Carlo Calenda ci prova, ma non ce la fa: ” Conte e Salvini giganti, lui invidioso”
-
Attualità4 giorni fa
Arrestato un 34enne per tentato omicidio dopo aver cercato di sfigurare il volto della ex compagna con un coltello