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14enne prende calci e pugni fuori scuola per aver difeso un compagno di classe massacrato di botte

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14enne prende calci e pugni fuori scuola per aver difeso un compagno di classe massacrato di botte

Un ragazzino di 14 anni è stato vittima di un’aggressione da parte di un gruppo di circa otto coetanei all’esterno di una scuola superiore a Tivoli. L’episodio ha causato al giovane una frattura scomposta al naso e lesioni minori, per le quali è stato congedato dall’ospedale con quindici giorni di prognosi. La famiglia ha deciso di sporgere una denuncia presso le autorità locali.

Dinamica dell’evento

La vicenda ha avuto inizio all’interno dell’istituto scolastico, dove il giovane aveva avuto un alterco con un ragazzo di 16 anni. Secondo quanto riferito, il 14enne era intervenuto in difesa di un compagno di classe senegalese, oggetto di scherno da parte del presunto aggressore per il suo italiano incerto. L’intervento avrebbe scatenato l’ira del 16enne, il quale avrebbe minacciato il compagno di ripercussioni all’uscita da scuola.

Aggressione e conseguenze

Nel tentativo di evitare lo scontro, il ragazzo avrebbe lasciato l’edificio scolastico da un’uscita secondaria. Tuttavia, è stato intercettato dal 16enne e da altri sette giovani, i quali hanno dato inizio a un’aggressione fisica. Infine, il 14enne è rientrato a casa con contusioni e il volto tumefatto. In seguito, i genitori lo hanno accompagnato in ospedale per ricevere cure mediche e in seguito presso il commissariato per formalizzare una denuncia.

L’aggressore principale è stato già identificato dalle forze dell’ordine, mentre le indagini per identificare i complici sono in corso e potrebbero presto giungere a conclusione.

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

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Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!

Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.

La sequenza degli eventi

Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.

Le implicazioni per la sicurezza

Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

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Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.

I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.

Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.

Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.

Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.

Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.

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