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Cronaca

40.000 Partecipanti tra Concerti, Spettacoli, Performance e Workshop

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40.000 Partecipanti tra Concerti, Spettacoli, Performance e Workshop

Biennale MArteLive 2024 ha registrato circa 40.000 presenze tra concerti, spettacoli, performance e workshop, segnando un’importante edizione secondo quanto dichiarato da Giuseppe Casa: «Un’edizione che aggiunge un tassello importante per la costruzione di uno dei più grandi festival multidisciplinari diffusi d’Italia e d’Europa».

I Numeri dell’Edizione 2024

La Biennale MArteLive, diretta da Giuseppe Casa da oltre 20 anni, ha offerto un ampio panorama culturale con 188 eventi multidisciplinari in 43 location, incluse 123 concerti, 30 spettacoli di teatro e danza, 5 murales, e 28 laboratori. Questa edizione ha coinvolto 16 discipline artistiche e 11 Progetti Speciali, dimostrando un impatto profondo e multidimensionale nel contesto culturale romano.

Partecipazione degli Artisti

Nel corso della Biennale 2024, sono stati coinvolti 1.122 artisti provenienti da tutta Italia e dal mondo. Il Concorso MArteLive ha ricevuto 1.500 candidature, con oltre 300 artisti emergenti under 35 selezionati. Una giuria di oltre 100 esperti ha valutato le performance, portando a 100 premi assegnati per un valore di 26.000 euro. Questo evento è sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Lazio, e Roma Capitale, tra gli altri.

Una Dimensione Internazionale

La Biennale ha visto la partecipazione di 66 artisti internazionali provenienti da 17 paesi, tra cui nomi di spicco come Seun Kuti e i gruppi britannici El Búho e Starsailor. Gli eventi hanno attratto un vasto pubblico, con 12.000 biglietti venduti e una media di 350 partecipanti per evento. È stato dato ampio spazio anche alla comunicazione digitale, con risultati significativi sui social media, tra cui 4,1 milioni di visualizzazioni su Facebook.

La Biennale MArteLive ha utilizzato 43 location diverse, insieme alla collaborazione di 70 enti culturali e istituzioni locali, per creare un festival davvero diffuso. Ha incluso laboratori gratuiti e un’attenzione particolare ai progetti di inclusione sociale e rigenerazione urbana, contribuendo a un impatto culturale e sociale significativo, come dimostrato durante la conferenza stampa di chiusura tenutasi ieri. Sono state espresse intenzioni di proseguire il supporto a questo importante evento anche per le future edizioni.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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