Cronaca
A Roma, Valerio, morto a 12 anni precipitato dal decimo piano. Si analizzano le chat nel giallo del rimprovero.
Un presunto rimprovero a scuola oppure un brutto voto e i compagni “bulli” che avrebbero disturbato i ragazzini dell’istituto accanto, il San Leone Magno al Nomentano. Gli inquirenti cercano di comprendere il motivo dietro la tragica morte di Valerio, il dodicenne trovato privo di vita dopo essere caduto dalla finestra della sua cameretta al decimo piano di un edificio in via Igino Giordani a Colli Aniene, giovedì pomeriggio. Le autorità stanno esaminando le chat salvate nel cellulare, ora sotto sequestro della Squadra Mobile. La Procura ha disposto una perizia specifica affidando l’incarico a un consulente esterno e ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.
LE IPOTESI
La domanda che affligge tutti è cosa possa aver portato Valerio a una decisione così drastica. Una compagna di scuola, frequentante l’istituto svizzero del Nomentano, ha riferito di un rimprovero ricevuto da Valerio per aver portato a lezione un oggetto non consentito. Oltre ai genitori, anche i professori dell’adolescente sono stati ascoltati dagli inquirenti. Di recente, la scuola San Leone Magno aveva emesso una circolare che invitava gli studenti a non uscire nel cortile confinante con l’istituto svizzero a causa di molestie e dispetti da parte dei ragazzi più grandi. Tuttavia, la scuola afferma che «non ci risultano episodi di bullismo». L’analisi sui messaggi scambiati o ricevuti dal dodicenne potrebbe aiutare a chiarire i fatti, escludendo anche l’eventuale coinvolgimento in pericolose sfide online.
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