Attualità
A Tor Vergata per la prima volta eseguiscono un trapianto di rene completamente robotico

Un trapianto pionieristico nel centro-sud Italia
Al Policlinico di Roma Tor Vergata è stato realizzato un trapianto di rene da donatore vivente utilizzando una tecnica completamente robotica. Questo intervento, il primo nel suo genere nel centro-sud Italia, è stato eseguito dalle équipe della UOC di Chirurgia dei trapianti, diretta dal professor Giuseppe Tisone, e della UOSD di Urologia, diretta dal professor Enrico Finazzo Agrò.
Un’innovazione nella chirurgia robotica
Il trapianto ha reso possibile la dimissione del paziente in buone condizioni, evidenziando i vantaggi della chirurgia robotica, come minor dolore post-operatorio, ridotte incisioni anatomiche, minor incidenza di infezioni e un più rapido recupero alle attività quotidiane. L’operazione è stata frutto della collaborazione con la Rete Trapiantologica Italiana e il Centro Nazionale Trapianti, guidato dal dottor Giuseppe Feltrin. Particolarità dell’intervento è stata l’utilizzazione di un donatore vivente da un’altra regione italiana, parte di una catena cross-over Deck, iniziata da un donatore deceduto.
Il contributo della tecnologia e della collaborazione interdisciplinare
Il successo di questo intervento evidenzia l’importanza dell’interdisciplinarietà e della collaborazione, un valore aggiunto per l’innovazione robotica e la ricerca in ambito medico. La realizzazione di questo trapianto rappresenta un passo significativo nella qualità di vita dei pazienti e nella gestione delle malattie. L’eccezionale risultato ottenuto è stato celebrato con gratitudine dai responsabili del policlinico e dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, sottolineando l’impegno e la dedizione degli operatori sanitari. Questi professionisti non sono solo medici esperti, ma anche formatori delle future generazioni di medici e chirurghi, contribuendo allo sviluppo del settore medico-chirurgico.
Attualità
Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

Durante la partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa con il punteggio di 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” con la citazione: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!”. Si tratta di una frase che, sebbene non offensiva né esplicitamente riconducibile al fascismo, ha sollevato polemiche.
Il giornalista Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica ha evidenziato che i versi provengono dal brano “Er camerata”, scritto nel 2007 dal gruppo di estrema destra INSEDIA e pubblicato nell’album ‘Quando c’era lui’. Nonostante il testo dello striscione non contenga riferimenti evidenti al fascismo, il significato della canzone è controverso. Il brano aborda temi legati alla lealtà tra amici e alla vita di strada, esprimendo un forte attaccamento a ideali che possono risultare problematici.
La canzone completa, ricca di frasi come: “Nun s’accannano l’amici per un paro de mignotte” e “ma una cosa ne so certo, una sola l’ho capita, nun s’accanna un Camerata anche a rischio de la vita!”, riflette un contesto che potrebbe suscitare preoccupazioni. La discussione attorno allo striscione evidenzia la complessità dei simboli e dei messaggi all’interno delle culture calcistiche.
Attualità
Assalto al commissariato di Albano, incendiate 16 auto: informazioni disponibili finora

Indagini sono in corso sull’incendio doloso che ha distrutto sedici auto della polizia nel parcheggio del commissariato di Albano Laziale.
Sono 16 le automobili della polizia di Stato distrutte dalle fiamme nell’incendio divampato la scorsa notte all’interno del parcheggio del commissariato di Albano Laziale, comune dei Castelli Romani. Sulla vicenda sono in corso indagini della Digos, ed è ormai certo che il rogo sia di origine dolosa. Alcune telecamere hanno ripreso un uomo incappucciato mentre innescava il rogo.
L’attentato alla stazione di Albano Laziale e le indagini
Nel video pubblicato dal sindacato Coisp, le automobili risultano gravemente danneggiate o distrutte. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo incappucciato mentre entrava nel parcheggio e appiccava l’incendio, probabilmente utilizzando della Diavolina. Le indagini sono attualmente in corso, e secondo Domenico Pianese, segretario del Coisp, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista, una pista che merita di essere approfondita dalle autorità competenti. Si tratta di un atto gravissimo contro le forze dell’ordine, che mette a rischio non solo gli operatori di Polizia ma anche la sicurezza della collettività”.
L’inquietante precedente: l’incendio alla stazione dei carabinieri
Solo pochi giorni fa, alcune macchine della stazione dei carabinieri di Castel Gandolfo hanno rischiato di essere distrutte dalle fiamme. Pur non essendoci elementi che collegano i due gesti, la vicinanza tra i luoghi e le modalità sembrano simili, suggerendo che non si tratti di episodi isolati. Attorno alle 4 del 9 febbraio, un carabiniere ha notato un incendio nel piazzale dove erano parcheggiate le auto di servizio. Le fiamme avevano avvolto le gomme di due automobili, ma l’intervento immediato ha evitato ulteriori danni. In quel caso, sono stati trovati inneschi e le telecamere hanno ripreso una persona incappucciata mentre scavalcava la recinzione esterna ed entrava nel piazzale.
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