Cronaca
Anton Giulio Grande riceve il premio a Parole Aperte durante l’Anno Santo

In una cerimonia di grande rilievo, il noto stilista di alta moda Anton Giulio Grande ha ricevuto un importante riconoscimento per la sua carriera e il suo impegno come Presidente della Calabria Film Commission.
Il premio è stato assegnato durante un incontro di celebrazione della cultura, in cui ‘uno dei più importanti organismi culturali internazionali’ ha presentato una serie di conferenze e spettacoli destinati a dialogare con artisti su tematiche fondamentali. Questo progetto prevede un’interazione tra cultura e spiritualità, con l’intervento di noti studiosi e artisti.
Durante l’evento, è stata particolarmente apprezzata la ‘lectio magistralis’ di Benedetta Papasogli, Accademica dei Lincei. Il riconoscimento a Grande è stato presentato da Sua Eccellenza Monsignor Angelo Vincenzo Zani, che ha sottolineato il suo ruolo nella promozione della cultura del Mediterraneo e l’importanza delle produzioni audiovisive come ‘spazio di pace e di relazioni internazionali inclusive’.
Riflessioni sul patrimonio culturale
Dopo un coinvolgente spettacolo che ha mescolato testi di mistici medievali e poeti contemporanei, curato dall’attore Emmanuel Casaburi e con la partecipazione di Claudia Gerini e del Maestro Raimundo Pereira, Grande ha condiviso la sua visione per il futuro della Calabria. “Durante l’Anno Santo, intendiamo promuovere produzioni cinematografiche ed eventi diretti a valorizzare il patrimonio culturale e spirituale regionale”, ha dichiarato, evidenziando la collaborazione con la Santa Sede.
Nuovi orizzonti
In aggiunta a questo importante traguardo, il fashion designer Anton Giulio Grande è stato recentemente nominato membro del Consiglio di Dipartimento interuniversitario di beni culturali, architettonici, paesaggistici, ambientali e turistici del Consorzio Universitario Humanitas, ampliando così il suo raggio d’azione nel campo della cultura e della ricerca.
Con questa serie di riconoscimenti e iniziative, Grande continua a dimostrare un impegno significativo per la valorizzazione della cultura calabrese e mediterranea.
Cronaca
Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.
Il saluto di un’icona della musica
Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.
Un legame con il passato
Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.
Il futuro della musica per Wakeman
La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
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