Cronaca
Assolto l’ex comandante per l’accusa di falso

Assolto perché «il fatto non costituisce reato». Così si è conclusa la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ex comandante dei carabinieri di piazza Farnese, Sandro Ottaviani, accusato di falso per dichiarazioni rese dopo l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Cerciello, ucciso con 11 coltellate in via Pietro Cossa la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, era al momento dell’accaduto in servizio con il collega Andrea Varriale. Ottaviani era stato accusato di aver attestato, in un’informativa di servizio, che Varriale gli aveva consegnato la pistola d’ordinanza al pronto soccorso della Santo Spirito, situazione contestata dall’accusa poiché i militari erano senza armi la notte dell’omicidio. Tuttavia, il Tribunale di Roma ha stabilito che non vi sia stata violazione di legge e ha assolto Ottaviani. Gli avvocati del luogotenente hanno dichiarato: «Crediamo che correttamente, e per questo ringraziamo i giudici, sia stata riconosciuta l’assoluta buona fede del comportamento di un comandante che in quel momento si trovava nella disperazione più assoluta per la morte di un suo uomo».
LE REAZIONI
Raggiunto al telefono, l’ex comandante ha preferito mantenere il silenzio affermando: «Non ho parlato per cinque anni e non lo farò ora. Quello che rimane è il dolore per la perdita di un collega». Ottaviani aveva già descritto Cerciello come una figura fondamentale nella sua vita, dicendo: «Mario era Mario, ha cresciuto i miei figli, era un punto di riferimento, per tutti». A commentare l’assoluzione, il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, e il consigliere municipale e sindacalista nazionale dell’Arma, Luigi Avveduto, hanno dichiarato: «L’assoluzione è stata richiesta sia dalla procura della repubblica che dal Tribunale di Roma. Da evidenziare che il luogotenente Ottaviani, all’epoca dei fatti comandante, era stato sottoposto ad una cruenta gogna mediatica, merita oggi la giusta dignità».
I FATTI
La notte dell’omicidio, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, in vacanza a Roma, erano stati “truffati” da uno spacciatore. Dopo aver rubato uno zaino, avevano dato appuntamento per restituirlo, dove si erano presentati i militari Varriale e Cerciello. In un improvviso conflitto, Elder aggredì Cerciello con un coltello, infliggendo 11 coltellate in meno di 30 secondi e causando la morte del vicebrigadiere. È emerso, successivamente, che Ottaviani, nella sua relazione di servizio, aveva dichiarato di aver ricevuto da Varriale la pistola al pronto soccorso, ma vi erano contraddizioni nelle dichiarazioni del vicebrigadiere, che inizialmente aveva affermato di non avere l’arma. Le indagini hanno portato all’imputazione di Ottaviani, ma dopo cinque anni il processo si è concluso con la sua assoluzione.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate

Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
-
Attualità1 giorno fa
Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”
-
Attualità3 giorni fa
Un uomo viene morso da un cane al Parco Talenti e subisce la lesione dei legamenti del ginocchio.
-
Ultime Notizie Roma2 giorni fa
Chiarezza e Verità sulla Consacrazione Episcopale e sulla Prelatura Internazionale di S. E. Mons. Salvatore Micalef
-
Attualità6 giorni fa
Mancanza di un sondino causa la morte del paziente in clinica a Roma: anestesista a processo