Cronaca
Aumento dei borseggi nelle aree dello shopping e nelle metropolitane
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Giovanissime e organizzate, le borseggiatrici stanno creando allerta nelle vie dello shopping e nei luoghi di maggiore affluenza turistica di Roma. Secondo quanto riportato dal Messaggero, la “Cordata michelangiolesca” è diventata un obiettivo per queste ladre, che si muovono in bande di due o quattro. Gli sforzi delle forze dell’ordine si sono intensificati, con un bilancio di 17 arresti per furto aggravato durante il recente weekend, concentrandosi su aree come Piazza Venezia e via del Corso.
I RAID
Recenti operazioni hanno portato all’arresto di due ladre di origini bosniache, di 24 e 26 anni, in piazza Pasquale Paoli, mentre tentavano di derubare una giovane turista. In un altro intervento, i carabinieri hanno arrestato una coppia di borseggiatrici bulgare, di 21 e 24 anni, che avevano appena rubato un portafoglio a una turista israeliana in via del Corso. Anche in via Nicola Salvi, una peruviana di 25 anni e una cubana di 28 anni, sono state fermate mentre tentavano di derubare un turista turco in un bar. Analoghi interventi in Galleria Sciarra hanno portato all’arresto di due romeni in procinto di derubare una cliente.
BOOM DI SCIPPI
Le stazioni della metropolitana sono state particolarmente sorvegliate, con un’impennata di furti e scippi negli scorsi mesi. I controlli si sono intensificati, portando all’arresto di ulteriori otto persone mentre cercavano di confondersi tra i pendolari. Le tecniche utilizzate dalle bande di borseggiatrici rimangono simili: operano in coppie, avvicinando le vittime.
LA CORDONATA
Un episodio recente ha visto l’allerta scattare sulla Cordonata michelangiolesca del Campidoglio, dove una banda di quattro ladre ha derubato dei turisti distratti dai selfie. Le ladre hanno dimostrato una certa astuzia nel monitorare le vittime e colpire quando le condizioni sembravano favorevoli, mimetizzandosi poi tra la folla del centro di Roma.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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