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Cronaca

Auto-ariete sfonda la vetrina, scene di caos in strada

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Auto-ariete sfonda la vetrina, scene di caos in strada

La banda della ‘Panda’ torna a colpire, questa volta a Monteverde. Nella notte tra venerdì e sabato, la farmacie ‘Pamphilj’, situata in via Francesco Bolognesi al civico 16, è stata oggetto di un audace assalto. Un forte boato ha risuonato nel quartiere quando una Panda bianca ha sfondato le vetrine del negozio, proiettandosi direttamente sopra il bancone. Questo stesso bancone era stato in passato teatro di una scenetta celebri, con un noto attore che, nel 2019, si divertì a indossare un camice per interagire con i clienti.

“Siamo scossi, sconvolti, avevamo da poco ristrutturato il nostro negozio, quando siamo arrivati abbiamo vista una scena apocalittica,” ha dichiarato il dottor Fabrizio Cosconati. Il professionista ha trascorso il pomeriggio alla stazione dei carabinieri di Gianicolense per presentare denuncia e collaborare con le forze dell’ordine. “Abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine,” ha aggiunto. I residenti hanno descritto la situazione come una “devastazione”, mentre cresce la paura nel quartiere. Negli ultimi tempi, sono stati registrati almeno cinque colpi simili, tra cui rapine avvenute utilizzando la stessa modalità in via di Donna Olimpia, Casaletto e Colli Portuensi.

L’ASSALTO

I principali attori dell’azione criminale sono stati quattro individui, tutti con i volti coperti da passamontagna e con guanti. I rapinatori hanno agito con grande rapidità, infrangendo le vetrine prima di appropriarsi della cassa e fuggire. I carabinieri della stazione Gianicolense, supportati dal nucleo investigativo, hanno effettuato riprese e hanno sequestrato le registrazioni delle videocamere per recuperare ulteriori indizi sull’accaduto. Non si esclude l’ipotesi di un’unica regia dietro a questi colpi con le “auto-ariete”.

La situazione ha suscitato preoccupazioni anche tra i rappresentanti del settore. Emilio Croce, presidente della Fondazione dell’Ordine dei Farmacisti, ha commentato, “Mentre sono in lieve diminuzione le rapine, sono sempre di più le incursioni con auto-ariete che puntano alle casse continue delle farmacie: si creano dei danni enormi per portare via cosa poi? Si interrompe un fondamentale servizio pubblico.” Anche Giuseppe Guaglianone, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Roma, ha espresso la propria solidarietà ai colleghi colpiti, sottolineando la necessità di rafforzare i protocolli di sicurezza in collaborazione con le forze dell’ordine.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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