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Cronaca

Centocelle riqualifica il parco con la rimozione del muro sulla Togliatti

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Centocelle riqualifica il parco con la rimozione del muro sulla Togliatti

Cade giù pezzo dopo pezzo il muro di lamiere alto più di tre metri nel parco di Centocelle. Le aree di proprietà dell’Ater e occupate in passato da abusivi e autodemolitori torneranno alla città, riannesse al grande polmone verde compreso nei territori del V e VII Municipio.

I lavori di demolizione della barriera che per circa 400 metri costeggiava la Palmiro Togliatti sono cominciati ieri, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e altri rappresentanti locali. Si tratta solo di una prima tappa verso l’intera riqualificazione della zona, che è stata inaccessibile a causa degli sfasciacarrozze e degli scarichi pericolosi. Il sindaco ha affermato che «il Comune riacquisisce da Ater un’area che aggiungeremo al Parco di Centocelle già fruibile, ritornando a com’era sulla carta».

Le Tappe della Riqualificazione

Già a novembre scorso, sui lotti di proprietà di Ater sono stati effettuati interventi di rimozione dei rifiuti. Il programma di riqualificazione prevede di proseguire con i lavori su altri 400 metri lineari, una volta eseguiti gli espropri, indicativamente nella primavera del 2025. Il nuovo Parco di Centocelle avrà ulteriori accessi su viale Palmiro Togliatti, via Papiria e via degli Angeli, con l’obiettivo di triplicare l’estensione aperta al pubblico.

Il sindaco ha dichiarato che «il restyling è un intervento ciclopico che afferisce a più di 10 milioni di euro provenienti dal Giubileo, dal Pnrr e dal Comune di Roma», con il completamento previsto entro il 2026.

Gli Accessi e le Novità del Parco

Il modo di usufruire del Parco si adatterà alle esigenze degli abitanti, dai bambini agli anziani. L’assessora Alfonsi ha illustrato vari progetti, tra cui la bonifica della tagliata e la creazione di un’area ludica. Ci saranno anche percorsi, panchine e un’area dedicata al gioco. Parte della riqualificazione sarà sostenuta con fondi Pnrr grazie anche alla collaborazione della Città Metropolitana.

I comitati di quartiere avevano da tempo richiesto il restyling, e si stima che dall’area interessata verranno portati via 200 camion di rifiuti.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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