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Chiuso per gravi carenze igieniche in cucina un locale a Piazza Navona, multa di 20mila euro.

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Chiuso per gravi carenze igieniche in cucina un locale a Piazza Navona, multa di 20mila euro.

La polizia locale di Roma Capitale ha preso provvedimenti severi nei confronti di un locale situato in Piazza Navona, multandolo per un totale di 20mila euro e procedendo alla sua chiusura. Durante il sopralluogo, gli agenti hanno riscontrato gravi violazioni delle norme igieniche e di sicurezza alimentare.

All’interno dell’attività commerciale, sono state evidenziate carenze igienico-sanitarie significative, cibo privo di tracciabilità e l’assenza di indicazioni riguardanti gli allergeni. È emerso anche che un lavoratore era impiegato senza contratto, una situazione che ha ulteriormente aggravato le irregolarità riscontrate.

La decisione di chiudere il locale è stata adottata nell’ambito dei controlli preventivi effettuati dagli agenti della polizia locale, mirati principalmente a contrastare le irregolarità nel settore degli esercizi commerciali e a garantire la tutela della salute pubblica. Questo intervento è stato sollecitato da numerose segnalazioni da parte dei cittadini, preoccupati per il disturbo alla quiete pubblica causato dal rumore eccessivo proveniente dal locale.

A seguito delle denunce, gli agenti del I Gruppo hanno condotto un’ispezione che ha rivelato diverse violazioni amministrative, inclusa l’occupazione abusiva del suolo pubblico. La cucina del locale, in particolare, ha attirato l’attenzione e ha richiesto l’intervento dei carabinieri del Nas e del Nil, che hanno constato ulteriori irregolarità potenzialmente pericolose per la salute dei clienti. In seguito a queste verifiche, l’attività è stata chiusa e i responsabili sono stati multati per un importo complessivo di 20mila euro.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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