Cronaca
Contagi in aumento al Centro, i medici di famiglia informati dalla Regione
La legionellosi, un’infezione batterica scoperta nel 1976, ha visto un incremento dei casi dopo un calo durante la pandemia da Covid. Secondo una relazione del Seresmi e dell’Istituto Lazzaro Spallanzani condivisa con la Regione Lazio, l’incremento dei casi nel 2024 si è manifestato già a settembre, con un “tasso di notifica maggiore” rispetto all’anno precedente. Nonostante l’aumento, si osserva una riduzione dell’impatto ospedaliero.
I numeri
Nel 2024, il 45,6% dei casi accertati è stato registrato dall’Asl Rm 1, territorio di Roma città, in aumento rispetto al 30,2% del 2023. I casi nella Roma 1 sono passati da 22 nel 2022 a 205 nel 2024. Anche l’Asl Roma 2 ha registrato un aumento, con 122 casi rispetto ai 77 dell’anno precedente. L’Asl Roma 3 ha visto 39 casi nel 2024, in calo rispetto ai 48 del 2023 ma in crescita rispetto ai 27 del 2022. L’hinterland, rappresentato dalla Roma 6, ha visto un incremento, totalizzando 25 casi. Tra le province, Rieti ha registrato il maggior numero di episodi, 22, seguito da Viterbo con 13.
Le aree
Da inizio anno, i casi di legionellosi nella Regione Lazio hanno raggiunto un totale di 450, rispetto ai 288 del 2023 e ai 217 del 2022. I Municipi romani più colpiti nel 2024 sono stati il I, II, VII, X, XI, XII, XIII e XV. La relazione conclude che il “tasso di notifica della legionellosi nel Lazio ha ripreso a salire” e che non ci sono state differenze significative per sesso, età e professione. La diffusione non sembra derivare da un singolo focolaio, coinvolgendo diverse Asl e Municipi, e si raccomanda attenzione ai medici di famiglia.
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