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Cronaca

Decine di colpi messi a segno sul litorale nord di Roma. Smontavano e rivendevano pezzi.

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Decine di colpi messi a segno sul litorale nord di Roma. Smontavano e rivendevano pezzi.

Erano diventati un vero incubo per i residenti del litorale nord, prendendo di mira le auto di grossa cilindrata per smontarle e vendere i pezzi sul mercato nero. La Polizia di Stato è però intervenuta, sorprendendo due persone nei pressi di un istituto scolastico di Ladispoli. Un cittadino romeno di 40 anni e una donna ucraina, sua coetanea, sono stati denunciati per furto. Gli investigatori credono si possa trattare solo della punta di un iceberg, parte di una banda più numerosa attiva principalmente a Ladispoli e Cerenova, frazione di Cerveteri.

I COLPI

Numerosissime le denunce dei cittadini, che trovavano le loro auto danneggiate e depredate di molteplici parti appena parcheggiate sotto casa. I danni stimati ammontano spesso a diverse migliaia di euro. La situazione ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che hanno intensificato i controlli. Durante una normale ronda, i poliziotti hanno notato un individuo sospetto aggirarsi tra le auto in sosta in via Alabama, vicino a una scuola elementare. Allertato dalla presenza delle forze dell’ordine, l’uomo è fuggito, ma aveva già iniziato a smontare componenti di alcune vetture. Dopo una verifica nella zona, è stata trovata una Volkswagen Golf contenente sacchi neri e parti di auto.

LA REFURTIVA

In seguito, gli agenti hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione della coppia a Marina di Cerveteri. Sono stati sequestrati vari strumenti meccanici e tecnologici sofisticati, utili a forzare antifurti e aprire automobili. Stipati in un armadio, sono stati trovati anche pezzi di auto di grossa cilindrata. I due sono stati denunciati, mentre continuano le indagini per individuare eventuali complici legati ai numerosi furti avvenuti nella zona.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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