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Dopo un anno, si rafforzano i risultati del Codice Rosso: a Tivoli installati 300 braccialetti elettronici

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Dopo un anno, si rafforzano i risultati del Codice Rosso: a Tivoli installati 300 braccialetti elettronici

L’emergere di dati significativi sui reati connessi a maltrattamenti in famiglia e stalking nella zona di Tivoli pone sotto i riflettori un fenomeno di crescente attenzione. Con un anno dall’introduzione del codice rosso rafforzato, la Procura ha reso noti i numeri annuali che rivelano una realtà in cui le denunce sono aumentate del 17%, un segnale sia di un fenomeno preoccupante che di una maggiore consapevolezza e volontà delle vittime di farsi avanti.

Denunce e Misure Cautelari

Le oltre 1300 notizie di reato registrate evidenziano in particolar modo due tipologie di reato: la metà sono per maltrattamenti in famiglia e un terzo per stalking, con un incremento nelle misure cautelari applicate agli uomini violenti, che raggiunge il 50%. L’analisi dei dati rivela un’incidenza significativa di aggressioni perpetrate da uomini, con un 86% di indagati maschi e solo il 14% di donne. Le vittime principali restano le donne, in un 77% dei casi, sottolineando una dinamica di genere predominante in questi reati.

Il Fenomeno della Violenza Sessuale

Un aspetto emblematico emerso riguarda il reato di violenza sessuale, codificato come 609 bis, che nell’anno del codice rosso rafforzato ha visto azioni legate esclusivamente a perpetratori maschili. A Tivoli, le misure come i braccialetti elettronici sono state ampiamente utilizzate, con 300 dispositivi in uso su un totale di circa 5.000 in tutta Italia.

Sfide nei Tempi Processuali

Tuttavia, un nodo critico continua a essere il trattamento processuale. Mentre la procura ha mostrato efficacia nell’accorciare i tempi delle indagini preliminari a cinque mesi, la fase dibattimentale nei tribunali si rivela meno efficiente. I tempi lunghi giocano spesso a favore degli imputati, con i tassi di assoluzione che aumentano allungandosi i processi. Secondo il procuratore, la naturale conseguenza di questi ritardi è un aumento della frustrazione tra le vittime, che talvolta porta a ritrattare le dichiarazioni fatte in fase di denuncia iniziale.

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