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Emanuela Orlandi, Pietro accusa Francesca Immacolata Chaouqui di aver cambiato versione sul Vaticano

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Emanuela Orlandi, Pietro accusa Francesca Immacolata Chaouqui di aver cambiato versione sul Vaticano

Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

2 Dicembre 2024

Pietro Orlandi ha espresso la sua critica nei confronti di Francesca Immacolata Chaouqui, intervistata nel podcast di Fedez. Chaouqui aveva dichiarato di non sapere cosa fosse realmente accaduto nel caso Orlandi, negando coinvolgimenti del Vaticano. Orlandi, in risposta, ha sottolineato che ciò contrasta con le loro precedenti discussioni.

Durante il dibattito, Fedez ha chiesto a Chaouqui di parlare del suo legame con il Vaticano. L’avvocata ha ribadito di non possedere informazioni nascoste sul caso della giovane scomparsa. Tuttavia, Pietro Orlandi ha contestato queste affermazioni, sostenendo che le posizioni dell’avvocata siano cambiate nel tempo.

Francesca Chaouqui e il podcast con Fedez

Chaouqui ha discusso del suo passato nel Vaticano, esprimendo anche il suo punto di vista sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Ha precisato che, se avesse informazioni riservate, si sentirebbe complice. La sua intervista con Fedez ha sollevato obiezioni da parte di Pietro Orlandi, che ha ricordato loro conversazioni passate.

Nel corso dell’intervista, Chaouqui ha anche affrontato temi relativi all’organizzazione economica del Vaticano. Ha menzionato documenti relativi alla gestione del caso Orlandi, riconosciuti falsi.

Il mistero della cassa e la commissione d’inchiesta

La questione della cassa contenente documenti su Orlandi è stata oggetto di discussione. Chaouqui ha spiegato come questi documenti siano stati ritrovati in un passato non chiarito. Pietro Orlandi continua a credere che potrebbero esistere connessioni importanti.

L’intervista ha toccato anche il tema della commissione bicamerale d’inchiesta, definita da Chaouqui come non risolutiva. Le spese pubbliche utilizzate per questa indagine sono state criticate, ritenendo che non avrebbero prodotto risultati concreti.

Chaouqui ha concluso offrendo la sua opinione sulla scomparsa di Orlandi, escludendo alcune delle teorie più controverse. Ha avanzato ipotesi su ciò che potrebbe essere accaduto alla giovane, ponendo dubbi su varie narrazioni circolate nel tempo.

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Un attivista argentino prova a entrare nella stanza di Papa Francesco al Gemelli

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Un attivista argentino prova a entrare nella stanza di Papa Francesco al Gemelli

Juan Grabois, attivista argentino per i diritti dei lavoratori e amico di Papa Francesco, ha tentato di entrare nella stanza del Pontefice, attualmente ricoverato al policlinico Agostino Gemelli di Roma, per salutarlo. Tuttavia, l’accesso alla stanza del Papa è rigorosamente controllato e, nonostante la conoscenza personale con Francesco e il suo ruolo come consulente in un dicastero vaticano, Grabois non ha potuto incontrarlo.

Chi è Juan Grabois

Juan Grabois è noto come fondatore del Movimiento de Trabajadores Excluidos, “Movimento dei lavoratori esclusi”, ed ex membro del Dicastero vaticano per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale. La sua amicizia con Papa Francesco è stata approfondita nel libro ‘Ho incontrato Francesco. Papa Bergoglio raccontato dai protagonisti del nostro tempo’ di Alessandra Buzzetti e Cristina Caricato.

Origini dell’amicizia con Papa Francesco

Grabois ha rivelato che la loro amicizia è iniziata dal suo impegno con i lavoratori esclusi di Buenos Aires durante la crisi del debito del 2001. Inizialmente, nel 2007, chiese a Bergoglio di partecipare a un’iniziativa, ma il futuro Papa declinò. Tuttavia, “nacque un’amicizia immediata, perché ci trovammo in grande sintonia sulla lettura della realtà, sulle condizioni sociali e sulla necessità di un maggiore protagonismo da parte dei Movimenti popolari”. Da quel momento, Bergoglio ha celebrato annualmente una Messa per i lavoratori esclusi fino al 2013, consolidando un legame che è continuato nel tempo.

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I lavori dell’Osservatorio per l’Antimafia Sociale iniziano ad Ostia: “Per la legalità e la cittadinanza”

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I lavori dell’Osservatorio per l’Antimafia Sociale iniziano ad Ostia: “Per la legalità e la cittadinanza”

È stato presentato oggi l’Osservatorio per la Legalità e l’Antimafia Sociale, un’iniziativa che mira a supportare la cittadinanza e il territorio di Ostia. La sua fondazione risale alla delibera del 24 novembre 2023, ma i lavori sono stati avviati solo recentemente dopo un grave episodio di intimidazione, un incendio doloso che ha colpito un ex stabilimento balneare ora confiscato ai clan.

L’Osservatorio avrà il compito di monitorare la situazione criminale nel X Municipio di Roma, promuovendo la trasparenza e la cultura della legalità. Federico Ruffo, giornalista e conduttore Rai, è stato nominato presidente, insieme a rappresentanti di maggioranza e opposizione, sindacati, studenti, associazioni antimafia e gestori dei beni confiscati.

Il Ruolo dell’Osservatorio

“Questo osservatorio – ha spiegato il Presidente del X Municipio Mario Falconi – rappresenta una duplice possibilità per il X Municipio: quella di aiutare la città e la cittadinanza per dimostrare che esiste una mano sempre tesa verso la legalità, uno spazio per chi mantiene la schiena dritta, ma al contempo avremo anche la chance di restituire un racconto corretto di Ostia e del suo entroterra”.

Prospettive per il Territorio

Falconi ha aggiunto che l’Osservatorio affronterà problemi che derivano da errori storici, sottolineando come negli anni i media abbiano spesso descritto il territorio come “un unico avamposto di frontiera dominato dal crimine”. “E sarà la voce ed il corpo di tutte quelle persone perbene che credono nella legalità e nello Stato”, ha affermato.

Commenti dai Giovani Democratici

I Giovani Democratici del X Municipio hanno commentato l’iniziativa, affermando che l’incendio al Village ha evidenziato l’urgenza di rafforzare i controlli contro la criminalità organizzata. La segretaria Giorgia Cirelli ha dichiarato: “L’Osservatorio rappresenta uno strumento fondamentale per rafforzare la rete istituzionale e sociale contro ogni forma di illegalità e in favore della diffusione della cultura, avvalendosi anche delle scuole e delle nuove generazioni”.

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