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Cronaca

Ergastolo per Costantino Bonaiuti, la famiglia di Martina Scialdone esprime sentimenti contrastanti sulla giustizia

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Ergastolo per Costantino Bonaiuti, la famiglia di Martina Scialdone esprime sentimenti contrastanti sulla giustizia

La triste vicenda di Martina Scialdone ha scosso la comunità, riportando l’attenzione su tematiche di violenza e relazioni tossiche. A soli 34 anni, Martina ha perso la vita dopo aver deciso di interrompere una relazione.

La tragedia

Martina Scialdone, che considerava il suo passato come una “vita”, è stata vittima di un tragico epilogo che ha segnato la sua giovane esistenza. La decisione di porre fine alla relazione ha avuto conseguenze devastanti, culminando in un atto violento che le ha tolto la vita.

Riflessioni sul tema della violenza

Questa situazione mette in luce la necessità di riflessioni più profonde riguardo alla violenza nelle relazioni affettive. La comunità è invitata a prendere una posizione attiva contro questi episodi, affinché tragedie simili non si ripetano.

Il supporto alle vittime

È fondamentale offrire supporto alle vittime di violenza e promuovere una maggiore consapevolezza su questi temi. Solo così si potrà sperare in un cambiamento significativo e duraturo.

Cronaca

Remigration al Colosseo. La protesta di Casa Pound contro l’immigrazione

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Remigration al Colosseo. La protesta di Casa Pound contro l’immigrazione

È notizia di pochissimi minuti fa come riporta il sito dell’Ansa.

Uno striscione bianco, lungo circa 10 metri srotolato al Colosseo con la scritta remigration rivendicato da CasaPound.

L’azione è stata rivendicata «per ribadire che l’unica soluzione a immigrazione, degrado e insicurezza è la remigrazione totale e senza compromessi degli irregolari», precisa CasaPound.

Come dar torto al movimento che, al di là delle appartenenze politiche, pone l’attenzione sul tema dell’immigrazione incontrollata che la causa di tantissimi problemi.

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Cronaca

Arrestato un eritreo di 29 anni per violenza sessuale su due donne alle stazioni di Roma

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Arrestato un eritreo di 29 anni per violenza sessuale su due donne alle stazioni di Roma

Ha cercato di violentare delle donne nelle stazioni di Roma. E per questo – dopo indagini lampo – è stato arrestato: i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 29enne originario dell’Eritrea, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato dei reati di violenza sessuale continuata e lesioni personali ai danni di due donne.

Violenza sessuale alle stazioni di Roma

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, sono scattate all’alba del 18 marzo, a seguito di una richiesta di aiuto al 112 da parte di una donna, in via Camasena, nei pressi della Stazione ferroviaria Roma Tiburtina. La vittima ha raccontato ai militari che, intorno alle ore 5 del mattino, era stata avvicinata da un uomo con la scusa di chiederle una sigaretta e che quest’ultimo l’avrebbe afferrata per il polso e per il collo, per poi spingerla e immobilizzarla a terra con la forza del proprio peso, iniziando a baciarla. La donna è riuscita a divincolarsi colpendolo a calci e strappandogli dei capelli, costringendolo così alla fuga. La donna, soccorsa, ha riportato delle lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Grazie alla dettagliata descrizione fornita dalla vittima e alle testimonianze raccolte da alcune persone che si sono affacciate alla finestra dopo aver sentito le urla, i Carabinieri hanno avviato immediatamente le indagini, riuscendo a ricostruire l’interno percorso dell’uomo attraverso l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. È stato quindi accertato che, subito dopo l’aggressione, si era diretto verso la Stazione Tiburtina, dove è stato ripreso chiaramente in volto dalle telecamere mentre tentava di salire a bordo di un treno ad alta velocità diretto a Venezia, ma sarebbe poi stato fatto scendere dal personale di bordo.

L’altra violenza

Nel pomeriggio dello stesso giorno, una donna e una sua amica hanno denunciato un episodio analogo, avvenuto in via dei Dauni, nei pressi della Stazione di Roma Termini. Anche in questo caso, le donne hanno denunciato che l’uomo si sarebbe avvicinato con la scusa di chiedere qualcosa e avrebbe cercato di bloccare e baciare una delle due, venendo però respinto grazie all’intervento dell’amica. Le due donne, dopo essersi accorte che l’uomo le aveva seguite fino a casa, notando che era rimasto ancora nei pressi della loro abitazione, hanno contattato il 112 e, grazie ad un’accurata descrizione dell’uomo, i Carabinieri sono riusciti a rintracciarlo in via Tiburtina Antica, mentre indossava ancora gli indumenti della mattinata.

Le dinamiche ricostruite per entrambi gli episodi hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, sia mediante le immagini di videosorveglianza, sia nelle denunce sporte dalle vittime. Decisivo è stato anche il riconoscimento degli abiti indossati e il fatto che lo stesso operasse con il volto parzialmente coperto dal cappuccio del giubbotto. I Carabinieri, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, lo hanno quindi sottoposto a fermo, che è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per lui la misura della custodia cautelare nel carcere di Regina Coeli. Si precisa che, considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, l’indagato deve intendersi innocente fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.

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