Cronaca
Ex compagno condannato all’ergastolo per l’omicidio di Monica Nappini a coltellate

«Finalmente è stata fatta giustizia per mia sorella, nonostante lui abbia fatto morire anche mia madre», ha dichiarato Monica Nappini commentando la sentenza che ha concluso il primo capitolo giudiziario della tragedia familiare che ha recentemente colpito anche sua madre. A un anno dall’omicidio dell’infermiera Rossella Nappini, la Corte d’Assise di Roma ha condannato Adil Harrati all’ergastolo per omicidio volontario aggravato.
Il caso
Il crimine è avvenuto il 4 settembre dell’anno scorso nell’androne del palazzo a Monte Mario, dove Rossella viveva con l’anziana madre. L’imputato, di origini marocchine, era arrivato in Italia clandestinamente e aveva conosciuto la vittima lavorando come imbianchino nello stesso condominio. Inizialmente i due avevano iniziato una relazione, progettando anche un matrimonio, che avrebbe permesso all’uomo di regolarizzare la sua posizione nel Paese. Tuttavia, Rossella aveva poi deciso di porre fine alla relazione, decisione che Harrati non ha accettato.
Le dichiarazioni in aula
Durante il processo, l’avvocatessa Arianna Agnese ha sostenuto che l’uomo non poteva accettare di essere lasciato, vedendo svanire anche l’opportunità di ottenere la cittadinanza. La rappresentante legale ha spiegato che c’era stata una preparazione del delitto, sottolineando che alcune delle coltellate erano state inferte come sfregio. Nonostante questo, la difesa è riuscita a far cadere l’aggravante dei motivi futili e abietti, argomentando che la relazione fra i due era iniziata in modo genuino e che il rifiuto della vittima ha scatenato la reazione violenta. La Corte ha disposto inoltre il pagamento di provvisionali ai familiari della vittima e alle associazioni di supporto.
Cronaca
Polizia di Stato, a Piazza del Popolo celebra il 173° anniversario con polemiche e sfarzo

🇮🇹 Oggi la Polizia di Stato festeggia 173 anni con una cerimonia in Piazza del Popolo. Presenti La Russa, Fontana, Meloni, Piantedosi e Pisani. Tra medaglie e onori, il #VillaggioDellaLegalità promette sorprese, tra visite mediche gratis e temi caldi come #Cybercrime e #IntelligenzaArtificiale. #PoliziaDiStato #Anniversario
Oggi la Polizia di Stato celebra il 173° anniversario dalla sua fondazione con una solenne cerimonia nazionale che si terrà nell’incantevole cornice di Piazza del Popolo, alla presenza del Presidente del Senato Ignazio La Russa, del Presidente della Camera Lorenzo Fontana, del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio Pisani e di altre cariche istituzionali.
La giornata avrà inizio alle ore 9.00 presso la Scuola Superiore di Polizia con la tradizionale deposizione da parte del Ministro dell’Interno di una corona d’alloro al Sacrario dei Caduti, alla presenza del Capo della Polizia.
Alle ore 11.00 si terrà la cerimonia istituzionale in Piazza del Popolo, durante la quale sarà conferita dal Presidente della Repubblica la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Bandiera della Polizia di Stato per “gli appartenenti alla Pubblica Sicurezza con diversi gradi, ruoli e responsabilità che dal ’43 al ’45 si opposero al regime di occupazione ed alla legislazione razziale”. Commento: Ecco, finalmente un po’ di riconoscimento per chi ha avuto il coraggio di dire "no" quando serviva.
Saranno inoltre conferite la Medaglia d’oro al Merito civile alla memoria del Vice Sovrintendente Maurizio Tuscano; la Medaglia d’oro, al valor civile all’Ispettore Christian Di Martino e all’Agente Scelto Gennaro Montanino; la Medaglia d’argento al valore civile al Vice Ispettore Antonino Giulini e all’Assistente Alessandro Schirone; la Medaglia d’argento al valore civile al Dirigente Superiore a riposo Andrea Massimo Zeloni; la Medaglia d’argento al merito civile al Vice Sovrintendente Massimo Orlandi.
Sarà attribuita la Promozione al Merito Straordinario all’Ispettore Capo Andrea Guzzo, all’Ispettore Capo Tiziana Malachi, all’Ispettore Capo Giuseppe Nicosia, all’Assistente Manuel Basile, al Sovrintendente Capo Riccardo Vernole.
Nel pomeriggio il personale della Polizia di Stato in uniforme storica garantirà il servizio di Guardia d’Onore al Palazzo del Quirinale, con il tradizionale cambio della guardia.
Anche quest’anno, il 173° anniversario rappresenta un’importante occasione per avvicinare i cittadini al mondo della Polizia di Stato grazie al Villaggio della Legalità, che dall’11 al 13 aprile animerà Piazza del Popolo con stand, dimostrazioni e incontri con le diverse articolazioni della Polizia.
Il Villaggio offrirà un ricco programma di conferenze ed esibizioni aperte al pubblico di tutte le età, con un’attenzione particolare ai giovani e alla prevenzione.
I visitatori potranno scoprire da vicino il lavoro della Polizia Postale e della Sicurezza Cibernetica, della Polizia Scientifica, della Polizia Ferroviaria, della Polizia Stradale, della Direzione Centrale di Sanità, dell’Ufficio Comunicazione Istituzionale, della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, della Direzione Centrale Anticrimine, dell’Ispettorato delle Scuole, della Direzione Centrale per gli Affari Generali e le Politiche del Personale, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e di molte altre articolazioni che ogni giorno operano per la sicurezza del Paese.
Sarà inoltre possibile sottoporsi gratuitamente a visite cardiologiche ed endocrinologiche grazie al personale medico della Polizia di Stato.
Numerosi gli approfondimenti su temi di grande attualità, tra cui la Criminalità informatica e le sfide dell’intelligenza artificiale e finanziaria, la Sicurezza stradale, le Droghe sintetiche e nuove sostanze psicoattive e la Violenza di genere online.
Arricchiranno il programma le esibizioni degli atleti delle Fiamme Oro, le dimostrazioni delle unità cinofile e degli artificieri. Il pubblico potrà inoltre assistere alle esibizioni della Banda Musicale e della Fanfara a cavallo.
Le attività legate alla celebrazione del 173° anniversario interesseranno anche altri luoghi iconici della capitale: i Maestri Infioratori del Comune di Genzano realizzeranno suggestivi quadri infiorati a Piazza di Spagna e Piazza del Viminale e la Galleria Alberto Sordi, in Piazza Colonna, ospiterà fino al 27 aprile la mostra “La verità nelle tracce: oltre 120 anni di Polizia Scientifica”.
In occasione del 173° anniversario, la Rai sarà media partner dell’evento. La cerimonia nazionale in Piazza del Popolo sarà trasmessa in diretta su Rai 1 dalle ore 10.50. Inoltre, Isoradio sarà presente in piazza con una postazione dedicata nelle giornate dell’11, 12 e 13 aprile.
Al link https://www.youtube.com/watch?v=Q1OHGXOjR-s sarà possibile seguire la diretta della cerimonia istituzionale.
Cronaca
Elvis Demce incompatibile con la vita in carcere: il ras chiede la scarcerazione

Oggi la Corte d’Appello di Roma decide se trasferire il boss albanese Elvis Demce in una struttura psichiatrica, di fatto scarcerandolo. Gli specialisti sostengono che non sia più compatibile con il regime carcerario. #ElvisDemce #CorteAppello #Roma #Giustizia
Nel giorno in cui finisce sotto processo lo psichiatra accusato di aver redatto perizie false dietro compenso di Elvis Demce, la Corte d’Appello di Roma deve decidere se proprio il boss albanese debba essere trasferito in una struttura psichiatrica — e dunque, di fatto, scarcerato. Gli specialisti che lo hanno visitato, infatti, sostengono che Demce non sia più compatibile con il regime carcerario.
Secondo quanto emerso dalle perizie di parte, luomo — considerato un alto ufficiale della criminalità organizzata albanese a Roma e legato a Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik — sarebbe affetto da una «grave infermità insorta durante la detenzione», tanto da rendere «terapeuticamente indicato» il trasferimento in una struttura psichiatrica intensiva.
A firmare questa valutazione sono però consulenti nominati dalla difesa, e il dettaglio non è irrilevante. Tuttavia se la diagnosi venisse confermata da una valutazione super partes, si aprirebbe per lui la strada verso una misura ben più lieve del carcere. A decidere sarà la prima sezione della Corte d’Appello di Roma, che nei prossimi giorni dovrà stabilire se confermare la detenzione o autorizzare il trasferimento. In attesa del verdetto, i giudici hanno disposto una controperizia, affidata a esperti indipendenti scelti direttamente dalla Corte.
Nel frattempo, la Procura di Roma alza il livello d’attenzione. In una nota del nucleo investigativo dei carabinieri di via In Selci, inviata ai giudici a metà marzo, si segnalano sospetti casi di «simulazione di tossicodipendenza e patologie psichiatriche» attribuiti proprio a Demce.
A rendere la vicenda ancora più delicata è il precedente di Dorian Petoku, altro fedelissimo di Diabolik e vecchio sodale di Demce tra gli Irriducibili della Lazio e la mala romana. Petoku era stato giudicato incompatibile con il carcere per tossicodipendenza e affidato a una comunità terapeutica a Nola. Nel dicembre 2023 è evaso, trovando rifugio a Dubai. È stato estradato solo di recente, grazie a un’operazione congiunta del Pef e del Gico della Guardia di Finanza coordinata dai pm Mario Palazzi e Francesco Cascini.
Demce è accusato di una lunga serie di reati ed è già stato condannato in appello a 15 anni di carcere per una faida tra gruppi albanesi legata al controllo di una piazza di spaccio. A questi si aggiungono 18 anni per un tentato omicidio maturato sempre nell’ambito della malavita romana. Intanto, proprio ieri, è finito a processo Andrea Pacileo, psichiatra in servizio in un ospedale romano. Il medico sarebbe stato a libro paga di Demce e avrebbe redatto perizie false per facilitarne la scarcerazione, ingannando la magistratura sul reale stato di salute del boss. Inoltre, avrebbe autorizzato visite nel proprio studio per permettere a Demce di incontrare altri esponenti di spicco del crimine.
Ora la Corte d’Appello dovrà affrontare un nodo delicato e tuttaltro che semplice: stabilire se Elvis Demce sia davvero un malato psichiatrico o un abile stratega che sta giocando la sua ennesima mano in una partita a poker con la giustizia.
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