Cronaca
Fiamme appiccate alla porta: cosa è successo?

Attentato incendiario in uno studio legale ai Parioli
Un attentato incendiario ha scosso il quartiere dei Parioli nella tarda mattinata di lunedì, quando ignoti hanno dato fuoco alla porta dello studio legale Saltelli – Testa – Valente. Situato in un’elegante palazzina di viale Parioli, lo studio è noto per la sua attività nel campo civilistico e fallimentare. Il principio d’incendio, causato da un panno imbevuto di liquido infiammabile, è stato fortunatamente estinto dai vigili del fuoco prima che si propagasse ulteriormente. L’attacco è avvenuto poco dopo le 13, approfittando della momentanea assenza del portiere.
Le reazioni dallo studio legale
Gli avvocati dello studio, tra cui numerosi collaboratori, si sono dichiarati certi che il bersaglio fosse la loro attività professionale. “Non abbiamo ricevuto minacce o altro che possa essere ricondotto a quanto accaduto”, hanno commentato. Nonostante il timore causato dall’attacco, non ci sono stati feriti. La polizia, insieme alla Digos, ha avviato un’indagine per far luce sull’evento, intensificando la sorveglianza nel quartiere.
La ricostruzione dell’incidente
Le forze dell’ordine hanno confermato la matrice dolosa dell’attentato, dopo avere rinvenuto tracce del materiale incendiario. Un panno bagnato con alcol o benzina è stato posizionato davanti alla porta, innescando l’incendio con l’ausilio di un accendino. Gli agenti e i vigili del fuoco hanno prontamente domato le fiamme, evitando il peggio. Negli uffici, presenti solo alcuni avvocati, è stato dato l’allarme immediato.
Le indagini in corso
Gli inquirenti stanno cercando di determinare se l’atto rappresenti un’intimidazione o una minaccia verso l’attività dello studio legale, specializzato in casi di fallimento di grandi società. Il sistema di videosorveglianza della palazzina potrebbe rivelarsi cruciale per le indagini, offrendo immagini che potrebbero identificare l’autore o gli autori. Il sospetto è che l’azione sia stata preparata in anticipo, considerando la precisione nel tempismo durante l’assenza del portiere. “Abbiamo presentato denuncia e confidiamo nell’esito positivo delle indagini”, concludono dallo studio legale.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate

Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
-
Attualità12 ore fa
Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”
-
Attualità2 giorni fa
Un uomo viene morso da un cane al Parco Talenti e subisce la lesione dei legamenti del ginocchio.
-
Attualità6 giorni fa
Aggiornamenti su Camilla Sanvoisin, trovata morta nella casa del fidanzato alla Giustiniana
-
Ultime Notizie Roma2 giorni fa
Chiarezza e Verità sulla Consacrazione Episcopale e sulla Prelatura Internazionale di S. E. Mons. Salvatore Micalef